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Tendenze

Il numero degli italiani che ricercano le criptovalute aumenta del 20% nel 2022

Le criptovalute come Bitcoin, Dogecoin ed Ethereum sono sempre più popolari. Chi non le ha mai usate o chi non le ha mai comprate dice di volerlo fare nei prossimi anni. E sono sempre meno anche le persone che non hanno mai sentito parlare delle monete digitali nel mondo ed in Italia. 

Chi investe in criptovalute

Gli investitori che scommettono sulle risorse digitali continuano a crescere e sono giovani (la maggioranza tra i 18 e 45 anni) e soprattutto uomini. Anche le donne stanno scoprendo il potenziale delle criptovalute, ma per ora ammontano solo al 10% del mercato totale mondiale. In generale, chi entra a far parte dell’universo delle monete digitali ama la tecnologia ed è interessato alla finanza. 

Nel 2021, il 21% degli italiani aveva un portafoglio di criptovalute, ma non sa cosa siano. Comunque, lo stesso anno, il totale delle compravendite in Italia ha generato 41 miliardi di euro con un particolare interesse per le risorse crypto come gli NFT. In generale, i consumatori italiani scelgono le monete digitali come alternativa alla finanza (e agli investimenti) più tradizionali, di cui i cittadini si fidano sempre meno. Il 2022 sembra confermare una tendenza simile, dato che il 14% degli italiani è pronto ad investire in Bitcoin e tutti gli altri altcoin. 

Tutto questo non sarebbe possibile senza i broker digitali, che sono piattaforme che fanno da intermediari per la compravendita di beni come il Bitcoin o Ethereum. Questi siti sono anche conosciuti con il nome di piattaforme di exchange, cioè mercati dove domanda ed offerta s’incontrano, decidendo il prezzo ed i valori delle monete digitali e i nuovi trend mondiali. 

Se l’America è una delle roccaforti delle criptovalute, i consumatori italiani si stanno avvicinando alle monete digitali, come confermano gli esperti di brokerschart.it. Lo fanno con lentezza, un po’ di scetticismo e una buona dose di curiosità. Di nuovo, sono le generazioni più giovani ad avvicinarsi a questo mercato finanziario, dato che un investitore italiano su quattro è under 30 ed è una fetta di popolazione che conosce il crypto (90%). 

Però, il governo italiano potrebbe presto mettere regole e limiti. 

La regolarizzazione delle monete digitali

La caratteristica distintiva delle criptovalute è che sono decentralizzate. Quindi, gli unici intermediari sono i broker e la libertà è fondamentale per gli investitori. Ma i governi parlano sempre di più di regolarizzare questo mercato. In Italia, la parola d’ordine è: tassazione, come dice la Banca d’Italia attraverso Alessandra Perrazzelli, membro del Direttorio e vice direttrice generale di Banca d’Italia.

“Il commercio e il trading di criptovalute, lo eviterei con attenzione perché nessuno ti viene in aiuto”, ha detto Perrazzelli, “ma l’Europa non vieterà le criptovalute.” Invece, “servono percorsi e paletti.” Questo è una visione condivisa anche dalla Banca Centrale Europea (BCE) che sta cercando di creare una disciplina comunitaria. Tanto che si parla del lancio dell’Euro Digitale, coniato direttamente dalla BCE. Ma il percorso verso questa nuova moneta è lungo. Intanto, le criptovalute sono sempre più popolari. 

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