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Italia fuori dai Mondiale si riparte da Mancini ma serve la rivoluzione

Italia fuori dai Mondiale, si riparte da Mancini ma serve la rivoluzione

Il 24 marzo 2022 resterà per sempre una data scolpita nella storia del calcio italiano. La sconfitta di Palermo contro la Macedonia del Nord segna uno dei punti più bassi dell’Italia calcistica che per la seconda volta di fila non giocherà il Mondiale.

Il siluro di Trajkovski si infila alle spalle di Donnarumma e fa crollare il mondo addosso alla squadra di Mancini che solo otto mesi prima alzava nel cielo di Wembley la Coppa che decretava la vittoria degli Europei.

Quella squadra, bella, quadrata, intensa e fortunata non c’è più e ha lasciato posto ad un gruppo incapace di reagire alle difficoltà, piatto davanti alle avversità, sprecando tre match ball, due con la Svizzera -i rigori di Jorginho gridano vendetta-, e uno nella grigia serata di Belfast.

Infine subisce la spallata decisiva contro la piccola Macedonia che diventa grande davanti all’incapacità azzurra di segnare un gol pur tirando una trentina di volte verso la porta avversaria.

L’anno zero della Nazionale italiana

È l’anno zero, di nuovo, proprio come dopo la Svezia, ma questa volta il CT rimarrà lo stesso. Roberto Mancini resta al suo posto non solo perché è stato il comandante azzurro nella campagna europea e gode della piena fiducia di Gravina, ma perché in questa Italia che non produce più campioni, non ci sono grosse alternative.

Il tandem Cannavaro-Lippi sembra quasi un’operazione pubblicitaria, De Zerbi ha idee da vendere, ma siamo sicuri sia meglio del Mancio? Ci sarebbe Ancelotti, ma come fare a convincerlo a lasciare il Real Madrid per guidare una squadra che almeno per i prossimi due anni non si giocherà nulla?

Così il cambiamento partirà con l’allenatore che dopo la vittoria di Wembley non ha saputo dare nuove energie alla sua formazione.

Insistere su Immobile è stato un autogol, così come continuare a spedire in campo un Insigne mai decisivo anche nelle gare che lo potevano esaltare.

In questa Italia svuotata c’è poco da salvare, forse solo Verratti, e Mancini prepara la rivoluzione.

Puntare sui giovani

Tutti chiedono di puntare sui giovani, il tecnico lo farà o almeno ci proverà con i pochi rimasti: Zaniolo, Tonali, Bastoni, Scamacca saranno la linfa nuova del prossimo quadriennio azzurro, ma non basteranno.

La realtà è che se l’Italia non va ai Mondiali il problema non è solo la Nazionale, ma tutto un movimento che si è incancrenito e che nel post Svezia non ha saputo fare la rivoluzione, rimanendo fermo alle parole senza mai passare ai fatti.

La Nazionale non va ai Mondiali perché in Serie A ci sono poco più di 200 italiani e oltre 350 stranieri, perché tutte o quasi le squadre titolari sono formate da oltre il 50% di giocatori non eleggibili per Mancini, senza contare che le big non sfornano un campione azzurro da anni.

Immobile e Belotti non sono centravanti di alto livello, ma quali sono le alternative?

La realtà è che non ci sono perché nelle prime sei in classifica i bomber si chiamano Osimhen, Giroud, Dzeko, Vlahovic, Abraham e Zapata, e così è per tutti gli altri settori se è vero, come è vero, che l’ossatura del nostro centrocampo azzurro è formato da un tandem con portacolori del PSG e del Chelsea e che la coppia di difesa titolare, Bonucci-Chiellini ha sfondato i 70 anni.

Cambiare le regole del calcio italiano

Il calcio italiano va ripensato perché andando avanti così il serbatoio si esaurirà e sarà sempre più difficile portare la Nazionale ai Mondiali.

Servono regole nuove: un campionato più performante, con 18 squadre non di più magari con l’obbligo per tutti di schierare un numero definito di italiani tutte le domeniche.

Serve poi la rivoluzione dei settori giovanili con i ragazzi riportati al centro della scena, abbandonando la logica della vittoria e introducendo quella della crescita del talento come obiettivo primario, e poco importa se alla fine non si vincerà un Torneo di Viareggio o un campionato Primavera.

Ci sarà bisogno di tempo e di voglia di rinnovamento, insomma tutto quello che è mancato dopo il flop con la Svezia.

In Qatar l’Italia non ci sarà, mentre quasi tutte le altre big sono entrate dalla porta principale in Europa così come in Sudamerica.

Nel Vecchio Continente altri due posti sono stati conquistati martedì sera: il Portogallo di Cristiano Ronaldo ha battuto la Macedonia del Nord, mentre la Polonia ha superato la Svezia grazie a un rigore di Lewandowski e a un gol di Zelinski.

Restano ancora pochi posti, soprattutto in America del nord: i pronostici di oggi sul calcio di Sportytrader non si sbilanciano sulle gare previste tra i vari USA, Canada, Costa Rica o Jamaica, anche se per la sfida che vale la qualificazione diretta tra Costa Rica e Stati Uniti gli esperti prevedono gol da entrambe le parti.

Da seguire col fiato sospeso anche queste ultime partite di qualificazione perché completeranno il quadro delle squadre che parteciperanno al Mondiale in Qatar. Una cosa è certa: l’Italia seguirà le partite dei prossimi Mondiali dal divano di casa.

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