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Cronaca

JESI‬, PANATHLON CLUB IL RUOLO “ROSA” NELLO SPORT OLIMPICO, QUANDO L’ÉLITE È DONNA

JESI, 28 marzo 2014 – Aperta già da ieri (27 marzo), la mostra su “L’emancipazione femminile vista attraverso i giochi olimpici” è stata inaugurata ufficialmente questa mattina (28 marzo) alla presenza di autorità civili e militari, esponenti del mondo sportivo e tre classi di studenti degli istituti scolastici cittadini (due del Liceo Sportivo, una dell’Istituto professionale “L. Pieralisi”). L’iniziativa è stata promossa dal Panathlon per promuovere i valori etici e morali dello sport, privilegiando quello troppo spesso sottovalutato del settore femminile. Un settore, è bene che si sappia, che in Italia, campo olimpico, ha conquistato molti più allori di quello maschile, ma che a livello dirigenziale e giornalistico non trova spazi e viene meno ricompensato. È questa la ferma constatazione fatta dall’Onorevole e pluricampionessa olimpica Valentina Vezzali nel suo appassionato intervento a difesa del ruolo delle donne. Ed è forse proprio grazie a lei che la federazione italiana della scherma prima ed il Coni poi, hanno inserito nei loro regolamenti norme che tutelano la maternità che un tempo sancivano la fine della pratica sportiva ad livello; fu proprio grazie alla medaglia olimpica conquistata a distanza di pochi mesi dal parto che la Vezzali è riuscita ad ottenere questo riconoscimento per le donne.

Del ruolo della donna nello sport e non solo ha parlato l’assessore Ugo Coltorti sottolineando come nella città di Jesi ci siano esempi che esaltano il ruolo femminile anche fuori dalle pedane o dai terreni di gioco; due nomi, per tutti, “Simonetta” e “Fileni”. Fabio Sturani, presidente regionale del Coni ha augurato successi ai giovani studenti del Liceo Sportivo non senza aver espresso apprezzamento per la grande tradizione sportiva della città ed evidenziato il bottino di medaglie conquistate dalle donne. Sturani ha concluso il suo intervento con l’auspicio che le olimpiadi ritornino all’antico, in particolare all’epopea greca quando i giochi olimpici erano in grado di interrompere le guerre. A rimarcare il ruolo “rosa” nello sport in generale ed in quello olimpico in particolare è stato il presidente del Club Scherma Jesi e presidente del Panathlon, Alberto Proietti Mosca che ha usato un pensiero espresso dal giornalista sportivo Candido Cannavò; “l’élite dello sport è donna – ha affermato – in nessun altro settore si è realizzato un simile sorpasso di qualità”.
La bella esposizione, che copre tutte le pareti del Palazzo dei Convegni di Corso Matteotti, è stata progettata dalla Prof. Adriana Balzarini ed è stata illustrata ai presenti (oltre agli studenti e ad atleti o ex tali del calibro di Susanna Batazzi e Doriana Pigliapoco, anche i comandanti dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Commissariato di Polizia) da Gigliola Gori che, molto succintamente, ha raccontato la storia delle olimpiadi con partecipazione femminile, cosa invisa al fondatore della manifestazione, il Barone Pierre de Coubertin. Chi fosse interessato a visitare la mostra potrà farlo tutti i pomeriggi fino al prossimo 1° aprile.

FOTOGALLERY

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(Sedulio Brazzini)

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