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Cronaca

JESI TRIBUNALE DEL MALATO: “PER IL SERVIZIO PASTI DELL’OSPEDALE CI VORREBBERO I NAS”

20160716_123408JESI, 18 luglio 2016 Continua a non esserci pace per il nuovo ospedale “Carlo Urbani” che, pur se potrebbe assurgere a struttura ospedaliera di alto livello – ne ha tutte le potenzialità, soprattutto dal punto di vista  del personale, medico e non – deve quotidianamente combattere la sua battaglia con l’inefficienza che deriva dalla gestione, sia politica che amministrativa.

A scendere in campo, stavolta, è Pasquale Liguori, presidente del Tribunale per i diritti del malato, che in una nota annuncia, in merito alla situazione del servizio pasti, “ci riserviamo di attivare i Nas“.

“Il vitto ancora oggi – specifica Liguori ed, è cosa nota, – viene preparato nel vecchio ospedale, in una struttura ormai fatiscente con attrezzature vecchie, tutte cose che possono compromettere l’igiene del servizio“.

“Se poi ci mettiamo che abbiamo riscontrato in alcuni casi – continua – la presenza di vassoi del pasto incrinati, posate di metallo avvolte alla meglio in un tovagliolo di carta,  allora ci dobbiamo veramente preoccupare. 20160716_123349La gara di appalto per la ristorazione ancora non è stata aggiudicata e chissà quando avverrà; una volta assegnata  la ditta aggiudicatrice dovrà iniziare i lavori per la realizzazione dei locali cucina, cosa che potrà durare mesi, durante i quali cesserà la preparazione del pasto nel vecchio ospedale  che verrà preparato e trasportato al “Carlo Urbanida chissà dove con tutte le conseguenze che facilmente si possono immaginare.E allora noi auspichiamo che la direzione dell’Area Vasta si decida finalmente a mettere mano per la soluzione di tutte le  problematiche. Ci attendiamo anche  dal nostro Sindaco che, come prima autorità sanitaria cittadina,  faccia sentire forte  la sua voce nei confronti della direzione, in particolare per avere le garanzie dovute circa l’avvio del nuovo servizio di ristorazione in modo da limitare al minimo i disagi di un pasto trasportato”.

Ma non finisce qui. perché Liguori punta il dito anche sull’impianto di condizionamento che “in alcune aree dell’ospedale fa drizzare i peli sulle braccia dal freddo mentre in altre fa rilevare temperature anche di 29-30 gradi”, vedi il reparto di ostetricia e ginecologia, ad esempio, dove “l’anno scorso chiedemmo e ottenemmo condizionatori portatili per sopperire ai continui malfunzionamenti dell’impianto e quest’anno sono ancora li, diventati così la soluzione definitiva al problema. Parliamo delle zanzare che puntualmente  hanno già fatto avvertire la loro presenza nelle unità operative“.

20160523_093426Durante l’estate scorsa denunciammo la presenza di fori nel controsoffitto dell’area distributori bevande per far defluire la condensa dell’impianto di condizionamento e anch’essi  sono ancora lì con tanto di secchi  per la raccolta dell’acqua  (tanto per la cronaca è successo che un cittadino prendendo una bevanda  si è visto gocciolare nel bicchiere acqua dal soffitto)”.

“Da quando è operativo il nuovo ospedale abbiamo richiesto l’installazione di sensori di allarme ai ben 17 ingressi del “Carlo Urbani” per monitorare accessi indesiderati di notte che potrebbero compromettere l’incolumità di persone e cose: chiedemmo allora  l’installazione di un telefono pubblico e di una wifi al servizio dei ricoverati. Nulla di tutto questo è stato fatto“.

                                         

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