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Cronaca

JESI I 72 ANNI DALLA LIBERAZIONE DELLA CITTÀ RIEVOCATI CON POCA GENTE MA CON GRANDE PARTECIPAZIONE EMOTIVA

lib3JESI, 21 luglio 2016 – Alle ore 6 del mattino del 20 luglio 1944 le truppe del  Corpo Italiano di Liberazione (Cil) entravano a Jesi, liberando la città dall’occupazione nazifascista.

A dsitanza di 72 anni, ma alle 21 della sera, gli eredi di quel popolo liberato e qualche straniero ospite, si sono ritrovati agli Orti Pace dove l’Associazione nazionale bersaglieri, 31 anni or sono,  fece erigere un monumento a ricordo dei fanti piumati caduti nella battaglia di Montegranale del 19 luglio che costrinse alla fuga gli ultimi tedeschi che ancora si trovavano a Jesi.

Un orario, quello scelto per la commemorazione dell’evento, che a giudicare dalla partecipazione non è stato molto gradito dalla cittadinanza. Se dal numero complessivo dei presenti si togliessero quelli direttamente coinvolti (i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, in primis bersaglieri e alpini, oltre alle componenti istituzionali, quali polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale) di popolo vero e proprio ce n’era ben poco, così come limitata la rappresentanza dei tanti stranieri che proprio in quel quartiere hanno scelto di vivere.

lib2Questo non vuol dire che la cerimonia non sia stata partecipata dal punto di vista emotivo, anzi la commemorazione storica fatta dal vice sindaco, Luca Butini, è stata quanto mai rievocativa. E non solo dell’evento in se stesso, quanto di un periodo storico vissuto dalla città e da quello che quell’evento ha prodotto nella società.

Anche se è storicamente accertato che i primi militari del Cil a entrare in città furono gli alpini del battaglione Piemonte, grande merito va attribuito ai bersaglieri che per la liberazione della città pagarono un alto prezzo di vite umane. Non è, quindi, un caso che tra  i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma il gruppo più numeroso fosse quello dei fanti piumati, schierati a lato del monumento, nella penombra a mala pena attenuata da un faretto opportunamente installato in un angolo buio degli Orti Pace.

Nel corso del suo intervento Butini ha ricordato anche la storia del monumento al bersagliere, opera dello scultore jesino Giuseppe Campitelli, inaugurata nel maggio 1985 in occasione di un raduno di bersaglieri avvenuto ad Ancona.

Da buon amministratore, il vice Sindaco ha snocciolato anche i dati relativi alla spesa affrontata dai bersaglieri in congedo, dalle istituzioni e da alcuni sponsor per l’erezione di un giusto e meritato ricordo in marmo ai protagonisti di una pagina di storia che gli jesini non dovranno mai dimenticare perché è stata quella che ha dato inizio a un lungo periodo di pace.

(s.b.)

 

 

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