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Jesi A Palazzo Bisaccioni “Prima”: il libro di Gabriella Cinti

L’intervista con l’autrice e la serata evento nel salone della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi

di Cristina Amici Degli Elci

Jesi, 31 gennaio 2023 – Dopo Roma, Milano, Padova e Piacenza, e dopo varie premiazioni Gabriella Cinti in arte Mystis, italianista, grecista, poeta, saggista, performer in greco antico presenta a Jesi, venerdì 27 gennaio alle ore 18 la sua più recente opera, “Prima” (Puntoacapo Editrice, 2022), raccolta di poesie in cui l’autrice tesse una tela di relazioni, tanto fitte quanto fluide, tra l’origine dello spazio-tempo e l’eternità, tra il cosmo e il singolo individuo che lo abita.

“Prima”, edito da Puntoacapo Edizioni, non è solo una raccolta di poesie, ma un libro che è forse l’epilogo di un percorso apicale che ha portato Gabriella Cinti a risalire progressivamente in quel cammino verso l’origine che aveva intrapreso da molto tempo.

«E’ per me un momento particolarmente significativo l’aver presentato questo libro – racconta  – in una sede istituzionale così prestigiosa come Palazzo Bisaccioni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, la mia città ritrovata dopo lunga assenza. Ha il valore di una cittadinanza culturale che conforta la mia identità personale e sociale».

Questo libro è dedicato a qualcuno in particolare? 

«Il libro è dedicato a una mia carissima amica di lunghissimo corso, che ha seguito con grande affetto, coinvolgimento e sostegno, tutto il mio percorso umano e culturale e a cui sono particolarmente congeniali le riflessioni e i temi qui presenti, una dedica implicita, inoltre, è rivolta alle mie figure genitoriali la cui memoria palpita in ogni mia raccolta, e alle persone che mi sono care e vicine».

Come e quando nasce quest’opera?

«Questo libro si colloca al culmine di un percorso di pensiero e di vicinanza con il passato, che ha attraversato il mondo antico (in cui continuo a soggiornare spiritualmente e linguisticamente, tra la Grecia e le civiltà mesopotamiche e del vicino Oriente), fino a spingermi verso la paleoarcheologia e più indietro ancora, verso i misteri della ominazione, della paleobiologia e dell’origine della vita: il tutto dettato da una fervente empatia che mi ha portato, in questo libro, a delle immedesimazioni intime con primordiali “creaturine”, diventate mie compagne di vita interiore. Non si tratta, dunque, soltanto della mia quinta raccolta di poesie – un qualche approdo – ma, in un certo senso, questo libro costituisce la traduzione in poesia di un cammino di ricerca che si è espresso anche nella mia produzione saggistica, verso quel “Prima” da me sempre e ostinatamente inseguito».

Autrice di cinque raccolte di poesia e di tre saggi critici e di numerosi articoli, vincitrice di numerosi premi nazionali e internazionali, le sue poesie sono presenti in diverse antologie poetiche. Recensita su quotidiani nazionali e importanti riviste letterarie. Partecipa a diversi festival letterari e artistici nonché a rassegne poetiche internazionali. Tradotta in inglese, greco, serbo, polacco e romeno.

Organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, l’evento, venerdì scorso, ha visto la presenza del presidente della Fondazione, Paolo Morosetti e gli interventi del critico Gabriele Bevilacqua e del fisico e performer Franco Rustichelli. Il tutto coordinato dal giornalista Giovanni Filosa.

Giovanni Filosa con Gabriella Cinti

La presentazione (di Giovanni Filosa)

L’ultimo libro della jesina Gabriella Cinti ha una visione del tutto diversa da tutto quello che ha scritto, in versi o in prosa, nel passato.

Praticamente fino a ieri ha cercato di calarsi nello sguardo degli antichi, scavando nelle parole, mettendo a confronto echi e assonanze, rivivendo, nella profondità della coscienza, quanto è stato portato alla luce – per essere letto dai nostri occhi e dalla nostra mente/cuore – dagli scavi archeologici. In un’altra Cinti, prevaleva “il sogno del mito”, come percezione del mondo, Saffo, Euridice; oggi il libro “Prima”, uscito recentemente, stravolge la sua visione e risale, indietro nel mondo e nei millenni, ricercando l’origine nel magma primordiale che, coi suoi minuscoli protozoi, permetta di ritrovare l’Amore come arcaico motore del mondo.

Gabriella ha presentato questo suo ultimo libro, una fatica immensa che solo un poeta può permettersi di fare, perché il suo compito è regalare, col suo linguaggio, una sensazione estetica di bellezza, piacere o grazia, davanti a un pubblico foltissimo e attento, partecipe soprattutto, che ha reso ancor più bello quel salone della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, divenuto un inossidabile e imprescindibile punto di incontro.

Prima dei vari interventi, il saluto del presidente Paolo Morosetti ha trasmesso la presenza attiva verso tutto ciò che rappresenta arte e cultura che l’Ente che presiede ha fra gli scopi primari.

Dopo una personale introduzione che ha raccolto insieme la poetica e la ricerca, anche attraverso molti saggi, che hanno animato la sua vita dedicata a collegare il mondo greco e a preconizzare un “rinascimento” di quella cultura, il critico d’arte Gabriele Bevilacqua ha approfondito, con sagacia e precisi riferimenti filosofici che animano le liriche – e non  solo – di Gabriella Cinti, la stessa ha conquistato il pubblico con alcune letture che, dalla sua voce e dal tappeto musicale che le ha accompagnate, hanno preso letteralmente vita.

Il suo stile è unico, la sua voce soave leggeva la sua poesia nuda e cruda, trasportando lo spettatore in un’altra dimensione, parallela alla realtà. L’intervento del professor Franco Rustichelli, ricercatore Senior dell’Istituto Nazionale Biostrutture e Biosistemi a Roma, ex direttore dell’Istituto di Scienze Fisiche dell’Università Politecnica delle Marche, personalità e cultura di valore internazionale.

Ironico e immediato, ha condotto la poetica proposta da Gabriella Cinti nel suo “Prima”, alla creazione del mondo. Una serata straordinaria, la poesia, soprattutto raccontata e recitata da Gabriella Cinti, una delle poetesse più amate, e non è facile, credetemi, ha raggiunto le menti ed il cuore dei presenti.

Franco Rustichelli

Di lei hanno parlato saggisti e critici. Sabatina Napolitano ha scritto, fra le altre cose checon la poesia della Cinti si tratta di mettere i piedi come in un’acqua rinfrescante, si tratta di uscire fuori dall’insofferenza della solitudine dell’uomo contemporaneo e del poeta contemporaneo”.

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