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Cronaca

JESI «A te che sei il mio supereroe, buon San Valentino»

La storia di Antonio, malato di Sla, e Maila: «Il nostro amore è l’unico carburante che ci permette di andare avanti»

JESI, 14 febbraio 2022 – Oggi, San Valentino, vogliamo raccontare una storia di amore forte, duraturo, che supera ogni difficoltà, la storia di Antonio e Maila Brocani. Lui malato di Sla, lei che gli rimane accanto accudendolo in prima persona. Ecco da Maila il racconto della loro storia. 

«Io e Antonio ci siamo conosciuti nel settembre del 1984 grazie ad una partita di calcio. Entrambi ci eravamo lasciati da pochi mesi con i nostri rispettivi fidanzati, io dopo 7 anni e lui dopo 4, e mai incontrati prima. Durante la nostra prima passeggiata ad Ancona lui mi chiese di metterci insieme ma data la precedente esperienza gli dissi che non ero pronta, allora lui mi rispose: io saprò anche aspettare

«Queste le parole che mi fecero subito innamorare di lui. A novembre del 1984 ci eravamo messi insieme. A marzo del 1985 lui inaugura la gestione dell’Albergo Belvedere a Staffolo e il 6 ottobre del 1985, dopo soli 11 mesi, ci siamo sposati, tanto era il desiderio di vivere insieme! Tre giorni prima del matrimonio però mi chiama perchè doveva parlarmi urgentemente e mi mostra la prima lettera anonima che gli era arrivata chiedendomi spiegazioni. Erano lettere che puntavano a gettare fango sulla mia figura ma dopo aver parlato un po’ mi guarda e capisce dai miei occhi che la verità è tutt’altra e ci sposiamo».

«Arriveranno altre lettere ma grazie a un perito calligrafico riuscimmo a scoprire il mandante e mettere le cose a posto».

«L’8 dicembre del 1985 nasce il primogenito Matteo e l’11 giugno del 1991 il secondogenito Alessio. A dicembre del 1992 chiudiamo l’Albergo Belvedere perchè i proprietari non rinnovano il contratto ed Antonio va a lavorare per l’azienda Fileni, dapprima come operaio e pian piano diventa responsabile della ricerca e sviluppo. Nel frattempo avevamo comprato con tanti sacrifici casa a Jesi, ristrutturata e traferiti a ottobre 1991, ma un’altra mazzata era alle porte».

«Nel 1998 ci arriva un ordine di esproprio immediato esecutivo per la costruzione del Nuovo ospedale Murri e siamo costretti a trasferirci in una casa in affitto. Nel 2000 ci trasferiamo nella nostra nuova casa e nel 2007 Antonio riapre, realizzando il suo più grande sogno, a Staffolo la Grotta del Frate. Ma a luglio del 2011 entra nella nostra vita la Sla riuscendo a demolire tutti i nostri sogni, le nostre certezze».

«Quando ti accorgi che il nostro pilastro sta perdendo forza, tutto intorno si sgretola ed è difficile rimanere in piedi. Dopo solo 11 mesi dalla diagnosi arriva la prima crisi respiratoria e Antonio va in coma, ci dicono che non ce l’avrebbe fatta ma la sera quando vado in rianimazione a vederlo, il cuore mi si riempie di gioia, Antonio ha ripreso colore e vita!».

«Inizia, però, da lì in poi il nostro calvario me lo riporto a casa dopo 28 giorni pieno di tubi, tracheotomizzato e con la peg. Per lui lascio il lavoro dopo 30 anni, i suoi occhi imploranti mi fanno capire che vuole solo me e non ci penso un attimo….riesco solo a dire ce la faremo!».

«Nel 2015 ha una setticemia e rischia di morire ma lo riportiamo a casa. Nel 2017 ha una pancreatite e rischia di morire ma lo riportiamo a casa contro ogni previsione. Dopo 11 anni di Sla Antonio è qui al mio fianco e insieme combattiamo contro questo mostro, ogni problema, ogni difficoltà lo risolviamo con il nostro Amore e con la consapevolezza che Gesù e la Madre Celeste ci aiutano nel nostro cammino e che ogni volta capita qualcosa ci indicano sempre una via d’uscita. Non so fino a quando avremo la possibilità di viverci ma so per certo che ogni giorno lo viviamo con tutto Amore possibile, unico carburante che ci permette di andare avanti nonostante tutto!».

Ed oggi la dedica di Maila ad Antonio.

«Abbiamo imparato a scuola chi erano gli eroi (quelli che hanno cambiato la storia) poi nel tempo la Tv, i fumetti, i film ci hanno fatto conoscere degli eroi speciali che hanno superpoteri e coraggio straordinari, pronti a combattere il male per salvare l’umanità e poi…ho conosciuto te il  mio supereroe per eccellenza, l’unico che non si arrende mai ma che combatte contro un mostro chiamato Sla e che cerca in tutti i modi di sconfiggerlo, senza Se e senza Ma. Tu che senza trasformazioni, senza superpoteri riesci a tenergli testa, tu che con la tua forza e il tuo Amore ci fai sentire Speciali. A te che sei il mio supereroe buon San Valentino amore mio!».

Cristina Amici degli Elci

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