Segui QdM Notizie
;

Attualità

JESI ADDIO ALLA “SAVOIA”, LA SCUOLA INTITOLATA AL MAGISTRATO ANTIMAFIA PAOLO BORSELLINO

Paolo Borsellino

JESI, 4 settembre 2018È fatta! Dopo 70 anni la storica scuola media Duca Amedeo di Savoia, in corso Matteotti, espletate tutte le procedure, cambia nome e diventerà, da questo anno scolastico 2018/19, scuola Paolo Borsellino, magistrato morto il 19 luglio 1992 per mano della mafia assieme a cinque agenti della sua scorta.

Borsellino è considerato uno dei personaggi più importanti e prestigiosi nella lotta contro la mafia insieme a Giovanni Falcone anche lui caduto per mano dei mafiosi.

«Il giudice Paolo Borsellino – si legge nelle motivazioni espresse dal collegio dei docenti – rappresenta la testimonianza viva e umanissima di quanto vorremmo infondere nei ragazzi di cui abbiamo la responsabilità educativa».

Scuola ex "Savoia"

La ormai ex scuola “Savoia” in corso Matteotti

Cinque i motivi principali che hanno portato a questa decisione, affontata anche in Comune – parere favorevole con riserva – , e che ha visto la volontà unanime dei docenti e della dirigenza dell’istituto comprensivo “Lorenzo Lotto” del quale la secondaria di primo grado fa parte.

«Per il suo altissimo e incondizionato senso dello Stato; per la fedeltà al suo lavoro svolto fino alla fine, pur essendo cosciente che dopo la strage di Capaci la morte lo stava aspettando; per l’amore e la passione che aveva imparato a nutrire per la sua terra, restando in Sicilia a combattere a mani nude i mostri della mafia e della collusione; per la straordinaria umanità che trasuda ancor oggi in chi lo ha conosciuto; per la fiducia estrema nei giovani che, fino all’ultimo giorno della sua vita, lo portava a essere ottimista per il futuro, confidando nella loro forza di reazione».Scuola ex "Savoia"

«Il “giudice Paolo” con la sua vita e il suo sacrificio indica in modo limpido l’unica strada possibile per contribuire a rendere migliori noi stessi e giuste le nostre città: agire sempre con senso profondo del dovere, partendo dalla conoscenza della realtà, per rendere migliore ciò che non ci piace».

«Intestare la scuola al giudice Borsellino significa poter raccogliere uno stimolo ulteriore per il nostro lavoro di educatori e servitori dello Stato; un monito costante nell’impervia costruzione di una democrazia partecipativa “compiuta”, adulta e responsabile».

(c.ade.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

News