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JESI AL “PICCOLO” TUTTO ESAURITO PER LA SERATA DEDICATA AL CILE

santiago italia piccolo Cile

Nella ricorrenza del golpe del 1973 proiettato il documentario di Nanni Moretti “Santiago Italia” che verrà riproposto nei prossimi giorni per chi non è riuscito ad assitere alla “prima”

JESI, 12 settembre 2019 – Non è bastato il Piccolo di San Giuseppe per accogliere quanti, ieri sera, hanno partecipato alla proiezione del documentario di Nanni Moretti Santiago Italia“. Datato 2018, il film racconta il ruolo dell’ambasciata italiana in Cile dove centinaia di persone trovarono rifiugio durante e dopo il golpe di Pinochet e poi il loro arrivo in Italia come rifugiati.

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Ricardo Madrid e Ero Giuliodori

L’evento, organizzato dall‘Istituto Gramsci Marche, è stato l’occasione per ricordare il colpo di stato in Cile e condividere con l’esule cileno Ricardo Madrid pensieri e ricordi. Ha presentato la serata Ero Giuliodori: «Abbiamo avuto tantissime richieste e alcune persone senza prenotazione sono dovute andare via – ha precisato -. Ciò dimostra che questa città ha sete di cinema. Mi rivolgo all’Amministrazione comunale affinché faccia qualcosa in questa direzione». Il documentario, comunque, sarà riproposto nei prossimi giorni proprio per dare modo a quanti non hanno potuto partecipare alla proiezione, di potervi assistere.

L’11 settembre 1973 in Cile ci fu un colpo di stato che mise fine al governo di Salvador Allende per consegnare il Paese nelle mani del dittatore Augusto Pinochet. «Una tragedia che toccò il mondo intero – ha proseguito Giuliodori -. La nostra città è sempre stata molto vicina alle vicende degli esuli cileni. Tutto iniziò con uno scambio di lettere tra l’allora Sindaco Aroldo Cascia e Abraham Sergio Vuskovic Rojo, scrittore cileno e sindaco comunista di Valparaíso, la seconda città più grande del Cile».

Negli anni Ottanta furono realizzati i palazzi a Monte Tabor: poco meno di un centinaio di appartamenti, un’opera all’epoca faraonica che l’Amministrazione decise di “alleggerire” con i murale. «Furono realizzati da due esuli cileni che hanno abitato a Jesi svariati anni – il ricordo del membro dell’Istituto Gramsci -. Avevano stretto un ottimo rapporto con i residenti della zona che li invitavano a trascorrere del tempo insieme».

Nel 1984 l’inaugurazione: erano presenti Hortensia Allende, moglie dell’ex presidente, Natalia Ginzburg, oltre a rappresentanti di istituzioni e semplici cittadini.

Largo Allende

I murale di Largo Allende

Sulle condizioni dei due murale, Giuliodori si è rivolto ancora all’Amministrazione: «Hanno bisogno di manutenzione. Mi appello al Comune per sistemarli, sono patrimonio della comunità».

Ha risposto alle domande del pubblico Ricardo Madrid, esule cileno che lavorò ai murale: «Jesi risponde sempre con grande affetto agli eventi dedicati al Cile». Il legame tra la città e il Cile passa anche per Villa Borgognoni: una delle testimoni della pellicola di Nanni Moretti era stata a Jesi in occasione della mostra “Ritmo narrativo di un Unko- Wari, abbigliamento  e discorso“, nel 2016, organizzata da Ostelli delle Idee, con Idealab, l assessorato alla cultura di Jesi, il Centro studi tessili di Santiago del Cile “Teler Azul“.

L’artista cilena Victoria Saez a capo di una equipe del Centro tessile era la curatrice della mostra, inaugurata con la presenza dell addetto culturale  dell’ ambasciata cilena in Italia, Antonio Arevolo. Entrambi, sia Victoria, che Antonio, sono alcuni degli esuli intervistati da Moretti nel docufilm.

Eleonora Dottori

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