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Jesi Al Teatro Pergolesi debutta l’opera contemporanea

E’ la prima mondiale, con “Delitto all’isola delle capre” la Fondazione punta sulla novità e investe sui giovani, in scena venerdì 25 e domenica 27 novembre, connubio culturale tra Jesi e Camerino nel nome di Ugo Betti

di Tiziana Fenucci

Jesi, 24 novembre 2022 – «E’ una sfida importante per la Fondazione Pergolesi Spontini – che accanto alle opere della tradizione, quest’anno mette in scena una prima mondiale di opera moderna -, caratterizzata da una nuova musica, una giovane scenografa che si misura con questa esperienza grazie a un concorso, giovani musicisti, i ragazzi del Time Machine Ensemble, diretti dal maestro Marco Attura, di cui potrete toccare con mano il talento».

Con queste parole Lucia Chiatti, direttore generale della Fondazione, presenta il debutto al Teatro Pergolesi dell’opera Delitto all’isola delle capre, dramma in tre atti di Ugo Betti, uno dei più grandi drammaturgi del secolo scorso, su libretto di Emilio Jona.

Terzo appuntamento della 55ma Stagione Lirica, l’opera andrà in scena venerdì 25 novembre, alle 20.30 e domenica 27 alle 16.

Ieri pomeriggio l’anteprima riservata ai giovani degli istituti scolastici.

Delitto all’isola delle capre è uno dei capolavori di Ugo Betti: un giallo, con tanto di omicidio finale. Al centro del dramma c’è l’intreccio delle passioni eterne degli umani.

«È un vero e proprio noir, una storia senza lieto fine, senza vincitori e soprattutto senza buoni, in cui il dipanarsi degli eventi fa uscire fuori la parte peggiore dell’anima di ognuno – racconta il compositore Marco Taralli –. Il mio ruolo di compositore è stato quello di creare con la musica le anime dei personaggi».

Anime ben interpretate dai giovani ragazzi del Time Machine Ensemble, diretti da Marco Attura: «Con le musiche in prima esecuzione è necessario uno studio più dettagliato, maniacale – ha spiegato – questa partitura ha delle tinte acquerello ma pervasa continuamente da schizzi di inchiostro di china nero».

«Nutro profonda stima per Ugo Betti – ha detto l’assessore alla cultura, Luca Brecciaroli -, purtroppo non del tutto noto. Un lavoro interessante, una sfida che coinvolge tanti ragazzi e ragazze nei vari settori dell’allestimento, valorizzandone i talenti e permettendo esperienze concrete nei settori per cui studiano».

Scene e costumi sono infatti affidati a Josephin Capozzi, vincitrice della seconda edizione del Concorso dedicato a Josef Svoboda Progettazione di Allestimento scene e costumi di Teatro Musicale, rivolto agli iscritti al Biennio di Specializzazione in Scenografia delle Accademie di Belle Arti di Macerata, Bologna e Venezia.

Il mezzosoprano Sofia Janelidze canta Agata, il soprano Yuliya Tkachenko è la figlia Silvia, il soprano Federica Vinci è la cognata Pia, Andrea Silvestrelli interpreta Angelo, Edoardo è Alessandro Fiocchetti.

Un grande ritorno al Pergolesi, per il regista Matteo Mazzoni, di origini jesine, che ha calcato le scene internazionali e qui ritrova i collaboratori di un tempo.

«E’ bello ritrovare i compagni di una vita, con cui abbiamo condiviso tante esperienze, e lavorare fianco a fianco».

Grazie al contributo di Camerino, l’opera sarà replicata mercoledì 30 novembre all’Auditorium Benedetto XIII della città camerte, città natale di Ugo Betti.

Precede la messa in scena l’iniziativa Essere spettatore: percorso dedicato ad Ugo Betti, un percorso di approfondimento in tre tappe, tra Jesi e Camerino, realizzato con il patrocinio e la compartecipazione del Consiglio regionale delle Marche, che celebra i 130 anni dalla nascita dell’autore.

«Un lavoro didattico che affiancato all’opera serve a far conoscere l’autore – ha detto Gianluca Pasqui, vice presidente del Consiglio regionale -. La Regione sostiene il connubio tra le Città di Jesi e Camerino perché apprezziamo questo matrimonio culturale e la promozione delle relazioni culturali e sociali, che in un territorio fortemente colpito dalla distruzione del terremoto come Camerino, sono necessarie quanto la ricostruzione materiale».

«Una grande emozione per noi entrare nel teatro di Jesi – ha sottolineato il vice sindaco e assessore alla cultura di Camerino, Antonella Nalli –, che ci ha ricordato il nostro Teatro Marchetti, andato distrutto con il terremoto. I nostri bambini non hanno potuto vederlo. Proprio ai giovani dobbiamo trasmettere l’importanza della cultura».

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