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Cronaca

JESI “Alba chiara”: la vita nella comunità riabilitativa di via Roma in tempo di pandemia

Sono 9 attualmente gli ospiti della struttura a carattere residenziale rivolta a disabili: «Attività all’aperto, una boccata d’ossigeno»

JESI, 9 settembre 2021 – L’aria del mare, il fresco della montagna, il piacere di imparare a fare la pizza: la comunità Cooss MarcheAlba chiara” di via Roma ospita 9 persone con disabilità per le quali la pandemia ha pesato moltissimo.

Poter uscire, dopo due anni di restrizioni, per donne e uomini ospiti è stata una rinascita.

«Per loro è stato destabilizzante essere costretti dentro la struttura – spiega la responsabile Marta Pigliapoco (foto in primo piano) -.  Le visite dei familiari erano bloccate e le uscite pure. Le giornate sembravano tutte uguali e molti degli ospiti erano spaesati, bisognosi di alleggerire la tensione, si stavano chiudendo. Per questo abbiamo sfruttato al massimo il giardino della struttura, per giochi e attività, le più varie, e intrecciato rapporti preziosi con le realtà del territorio: una vera boccata d’ossigeno».

Nella Comunità Socio-Educativa-Riabilitativa (Co.S.E.R) vi sono persone con autismo, con la sindrome di Down, disabili motori e cognitivi che nell’imperversare della pandemia hanno perso i loro punti fermi.

«Per alcuni di loro vedere facce nuove è importante, di punto in bianco ci siamo trovati impossibilitati a uscire, con l’equipe ridotta che ha fatto doppi turni e con l’impossibilità di far entrare operatori esterni come il fisioterapista».

Fondamentale è stata la convenzione con la Lega navale a Villanova di Falconara Marittima.

«I volontari della Lega navale e il presidente Daniele Montali sono stati preziosissimi: entrare in acqua è stato per molti un esercizio motorio che ha permesso di rilassarsi, gli esercizi in acqua hanno stimolato le persone che fanno fatica a parlare. Una ragazza che ha il terrore dell’acqua è riuscita a bagnare le mani nel mare: lo si legge dalla loro espressione quanto quelle giornate abbiano fatto bene».

Importante anche la relazione con la struttura “Rosso di sera” di Serra San Quirico, il cui responsabile è Diego Gabrielloni.

«Quando possiamo organizziamo cene all’aperto, uscite per mangiare il gelato, andare al mercato. Tra i ragazzi si crea un buon rapporto, una bella sinergia, si compensano: stare insieme ad altri aiuta a lasciarsi andare».

Tutti vaccinati, gli ospiti di “Alba chiara” e “Rosso di sera” sono stati anche sui Sibillini questa estate.

«Abbiamo raggiunto un rifugio ad Arquata del Tronto – racconta l’educatrice Miranda Ausili –. Siamo stati accolti da un mastro fornaio che ci ha insegnato a fare la pizza. Poi l’abbiamo cotta e mangiata per merenda accompagnati dalla leggenda della Sibilla che ci hanno raccontato al rifugio: i ragazzi sono stati bravissimi e noi molto felici».

«Anche in inverno vogliamo continuare a tessere questi rapporti con il territorio – prosegue Pigliapoco –. Per noi è importantissimo fare uscite e ricevere stimoli, speriamo infatti che la pandemia dia una tregua. Appuntamenti come questi aiutano a scaricare la tensione, a rilasciare le tensioni muscolari, a creare legami importanti».

La comunità nasce anche per dare un sollievo alle famiglie: molti genitori anziani fanno difficoltà a seguire da soli disabilità gravi.

«Ora per fortuna, seppure con tutti i controlli del caso, le visite sono riprese: le videochiamate, che comunque facciamo, non sono la soluzione per chi non parla o ha un genitore molto anziano. La comunità è una casa, con delle regole, la routine, e figure educative».

Eleonora Dottori

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