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JESI ALESSANDRO MANONI, MOTO E RACCONTI CON “I DIARI DELL’AFRICA TWIN”

Alessandro Manoni

Lo jesino ha visitato 34 Paesi coniugando lo spirito d’avventura alla passione per le due ruote

JESI, 11 aprile 2019 – Una moto, spirito d’avventura, desiderio di scoperta. Ecco di cosa sono pieni i bagagli di Alessandro Manoni, jesino classe 1988, autore del blog “I diari dell’Africa Twin”. Trentaquattro i Paesi che Alessandro ha visitato da quando, dopo la laurea, ha sentito il bisogno di mettersi in marcia.

«I primi viaggi “on the road” li ho iniziati nel 2008 con degli amici su una Punto del 94, poi ho girato l’Italia in sella alla mia Vespa 125».

Alessandro Manoni

Alessandro Manoni

L’amore vero però, è arrivato con una Africa Twin XRV 650 RD03 del 1988: «Avevo letto un annuncio in rete per l’acquisto di una vecchia moto del 1986 a 300 euro – racconta Alessandro – e con questa ho iniziato i primi giri in zona, tanto per iniziare. Dopo circa un anno però desideravo allargare i miei itinerari e così ho realizzato il mio sogno, quello di avere una Africa Twin. Sono appassionato di questa moto fin da piccolo, la adoro». Alessandro è nato e cresciuto a Jesi dove il prossimo 19 maggio si terrà il primo Motogiro da lui organizzato.

«Un’occasione per rivedersi con gli amici, finalmente di persona, percorrere insieme belle strade marchigiane ma soprattutto fare quattro chiacchiere sui viaggi e sulle moto che ci aiutano a realizzare i nostri sogni». Appuntamento alle 10 al distributore di Jesi Ovest, per poi tornare in città alle 14 e pranzare insieme.

Parliamo dei tuoi viaggi in moto, ti sposti sempre da solo?

«Generalmente sì, ma sono stato in Scozia con amici e in Tunisia con la mia ragazza»

Quale è stato il luogo più lontano che hai raggiunto in sella?

«Probabilmente l’Armenia, Capo Nord come chilometraggio»

Organizzi al dettaglio i tuoi spostamenti?

«No anzi, scelgo un paese che mi incuriosisce e vado, senza prenotare. Mi porto una tenda che a volte alterno con l’albergo, dipende da dove mi trovo e che ore sono»

Quale è stato il viaggio che ricordi con più emozione?

«Il Marocco, molto affascinante. Viaggiare così mi permette di entrare in contatto con luoghi e persone: cerco di evadere dai circuiti tradizionali, per vedere le cose con gli occhi della popolazione locale»

Questo modo di viaggiare ha avuto delle ripercussioni dal punto di vista personale?

«Sicuramente sì. Credo che i viaggi di questo tipo ti aiutino a cambiare punto di vista, a essere più aperto verso il prossimo e superare molti pregiudizi. Ho capito che le cose importanti per l’essere umano sono davvero poche, nella vita quotidiana abbiamo mille bisogni e impegni: desideriamo il nuovo smartphone, la nuova moto, dobbiamo andare a fare la spesa, svegliarci presto al mattino. In viaggio invece tutto questo non conta, hai bisogno di cibo, un luogo dove dormire e i soldi per fare benzina».

Alessandro ManoniHai vissuto situazioni spiacevoli?

«Sì, al confine turco-georgiano. Era notte e c’erano molti cantieri aperti lungo la strada che ad un certo punto è letteralmente “sparita” da sotto le ruote. Sono caduto e provavo un forte dolore ad una gamba. Un automobilista che per schivarmi è uscito di strada, si era molto arrabbiato ed è venuto verso di me inveendomi contro in turco. Per fortuna è finita lì: sono riuscito a rialzarmi e mi sono rimesso in sella»

Il momento più bello?

«In Marocco, qui la povertà è ben visibile se ci si sposta dalle grandi città. Mi ero fermato per fare una foto e un anziano mi è venuto incontro con delle pietre di quarzo che voleva vendermi. Gli ho risposto che non ero interessato e poi ho capito: aveva fame, non voleva soldi ma cibo. Rovistai nelle borse e trovai del tonno in scatola del quale potevo benissimo fare a meno, fu davvero molto felice».

alessandro manoniUna passione che Alessandro dal luglio del 2016 racconta su Facebook, su Youtube e sul suo blog: «Pubblico quasi quotidianamente aggiornamenti relativi sia al motoviaggio sia alla quotidianità di un motoviaggiatore. L’idea iniziale era di creare una raccolta, un diario di bordo, con tutte le mie esperienze in tema di viaggi. Con il passare dei mesi il progetto si è tramutato in una carta carbone virtuale della mia vita, un impegno a tempo pieno che richiede passione e dedizione. Pubblico materiale di ogni tipo, dalle foto ai video, dalle curiosità alle news: in questo modo, sono riuscito a creare un gruppo di appassionati a cui dispensare e, perché no, chiedere consigli sulla moto e sul viaggio. Uno spazio web consultabile e accessibile a tutti».

Eleonora Dottori

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