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Cronaca

JESI ALLA FATTORIA DEI SOGNI “INSIEME PER STUDIARE E CONDIVIDERE”

Un gruppo di studenti, accompagnati dalle prof, in via Spina per “stare sui libri” in compagnia, aiutandosi l’un l’altro reciprocamente. Un progetto iniziato all’oratorio del Kolbe che Selena Abatelli e Andrea Polverini hanno accolto con entusiasmo

JESI, 11 maggio 2019 – Alla Fattoria dei Sogni del Dream Day, in via Spina, con Selena Abatelli e Andrea Polverini si succedono presenze, si allestiscono programmi, si portano avanti progetti.  Ultimo in ordine di tempo quello che coinvolge studenti delle scuole superiori, dai 15 ai 17 anni:  “Insieme per studiare e condividere”.

Un progetto nato da un’idea della professoressa Linda Giampieretti, insegnante di matematica e fisica al Liceo Classico “Vittorio Emanuele IIcon il sostegno di altri due colleghi dello stesso istituto, Sara Pascutti, docente di lettere, e Tommaso Cioncolini, prof di religione nonché consigliere comunale.

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Linda Giampieretti, Sara Pascutti, Selena Abatelli, Andrea Polverini e il pony Cesare

 

La conoscenza con Selena, poi, ha fatto il resto: «Lei ha accettato entusiasticamente quando le è stato prospettato il nostro desiderio di trasferirci qui, anche perché insieme ad Andrea era già stata in diverse classi del nostro istituto per parlare di disabilità, dell’accettazione del diverso, delle varie problematiche, e i ragazzi ci avevano chiesto di poter estendere gli incontri anche qui, in fattoria, per far in modo che Selena potesse conoscere anche i gruppi che loro frequentano, come gli scout o l’Acr».

Alla Fattoria dei Sogni, inclusiva, per tutti, ieri è stata la prima volta, si sono ritrovati in una decina, per due ore di studio insieme, sia del Classico – II e III – che dell’Iis “Galilei” proseguendo un’esperienza già avviata da un paio di mesi, tutti i giovedì due ore, e nata grazie al fatto che i ragazzi già frequentavano l’oratorio della parrocchia di San Massimiliano Kolbe «per cui si è pensato di strutturare al meglio il fatto che si incontrassero, per dar loro modo di impegnarsi anche nello studio – spiega la professoressa Giampieretti – e così al Kolbe abbiamo iniziato».

All’aria aperta, circondati dai profumi della primavera e guardati a vista dal pony Cesare, e dai cavalli Nick e Pupo, gli studenti… studiano e stanno in compagnia.

«Abbiamo pensato di organizzare questo aiuto compiti pomeridiano in quanto per i ragazzi delle scuole superiori di solito non c’è – sottolinea l’altra prof, Sara Pascutti – . Un modo importante per spendere del tempo con i nostri studenti – ma anche con altri – e dar loro un’occasione per studiare insieme».

«Il nostro ruolo – dicono le docenti – è quello di aggregare il gruppo ed essere disponibili nel momento del bisogno, quando insorge il dubbio. Non è uno sportello didattico ma un metodo che si chiama Apprendimento tra pari il quale insegna ad aiutarsi l’un l’altro reciprocamente e poi, magari, avere delucidazioni da noi qualora se ne abbia necessità».

Soddisfattissima Selena Abatelli di questo primo giorno: «Nei nostri incontri a scuola anche lezioni in palestra dove ho spiegato le difficoltà che affronta il non vedente o chi è costretto a non utilizzare braccia o gambe. I ragazzi hanno risposto molto bene a queste sollecitazioni. E sono ritornati qua. Se ne sono poi andati contenti, addirittura hanno chiesto di poter fare una cena qui oltre che proseguire durante l’estate. La Fattoria dei Sogni è proprio un sogno che sta diventando realtà, sono tanto felice».

Non è che un primo importante passo, questo e «speriamo che il gruppo possa crescere afferma la prof Giampieretti -, ritorneremo il 24 maggio e vedremo se ci sarà la possibilità di continuare anche durante l’estate per chi ne ha bisogno. Con questi ragazzi mi sono resa conto che la più grande rivoluzione è ritornare all’acqua e pane, cioè comunicare loro affetto e dedicare tempo e l’iniziativa coglie in pieno proprio questo aspetto. Perché in questo contesto informale si riallacciano rapporti affettivi al di là del ruolo e i ragazzi toccano con mano il fatto molto importante, del quale hanno bisogno, che gli adulti si interessano a loro. In questa società frenetica non trovano consolazione. E vedere che tu gli dedichi tempo diventa per loro una cosa bellissima. Abbiamo fatto davvero una cosa bellissima».

Pino Nardella

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