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JESI ALLA SCUOLA DI PAOLO BORSELLINO, LA CERIMONIA DI INTITOLAZIONE (FOTO)

Presente il fratello Salvatore, scoperta la lapide sulla facciata che ricorda il nome del giudice antimafia, ma anche quello di “Savoia” rimarrà

JESI, 4 dicembre 2018 – Autorità civili e militari, rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, studenti, insegnanti e  cittadini hanno partecipato, questo pomeriggio, alla cerimonia di intitolazione della ex scuola Duca Amedeo di Savoia – secondaria di primo grado – alla memoria del giudice Paolo Borsellino. (guarda il video)

L’iniziativa, come ben si sa, è stata voluta dall’associazione “Agende Rosse” e sostenuta dai vertici dell’istituto scolastico jesino che da mesi si preparavano all’evento. Anzi, a dire il vero, lo scoprimento della targa di intitolazione della scuola, all’Arco Clementino, è l’ultimo atto di una due giorni che ha mobilitato studenti, professori e cittadini a conoscere un po’ di più il fenomeno della mafia e i lutti che questa società delittuosa arreca a chi si oppone al suo potere.

Ieri il PalaTriccoli si è riempito di gente per ascoltare Paolo Borrometi, il giornalista che a causa di quanto ha scritto è entrato nel mirino della malavita organizzata. Lo scrittore ha presentato il suo ultimo lavoro letterario, il libro “Un morto ogni tanto”. Assieme a Borrometi c’era Salvatore Borsellino, il fratello di quel martire della giustizia alla memoria del quale è stata scoperta una lapide all’ingresso della ex scuola Duca Amedeo di Savoia, nome che continuerà ad essere presente sia nelle pratiche scolastiche che sulla citata lapide.

All’intitolazione della scuola al giudice Borsellino, come detto, hanno partecipato tantissime autorità accolte dalla dirigente scolastica Rita Fiordelmondo, e dall’assessore Marisa Campanelli in rappresentanza del Sindaco. Di fronte allo stabile della scuola si sono ritriovati  il Procuratore generale della Corte d’appello Sergio Sottani, il Prefetto di Ancoa, Antonio D’Acunto, il generale Angelo Pellegrini, collaboratore di Borsellino, il generale della Guardia di Finanza, Antonio Folco, i comandanti locali dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Commissariato, della Polizia Locale.

Numerosa la presenza degli studenti che, dopo gli interventi delle autorità, hanno occupato alcuni spazi del pomeriggio. Particolarmente apprezzato e applaudito l’intervento del giovanissimo studente Francesco Ceciliani relativamente alla frase che campeggia sulla facciata, da lui proposta, vale a dire: “… doverosamente andare contro corrente“.

Graditi i vari intermezzi musicali proposti da singoli studenti e da un piccolo coro scolastico (leggi articolo).  Seguiti con attenzione i vari interventi di Salvatore Borsellino che, tra l’altro, ha detto che suo fratello avrebbe gradito l’abbinamento tra il suo nome e quello del Duca Amedeo di Savoia perché era un patito di quella nobile famiglia. Poi, salutando i presenti ha fatto un elogio alla città di Jesi, sottolineando i legami che la uniscono alla “sua” Sicilia, in particolare la figura storica di Federico II la cui nascita avvenne a Jesi nel 1194 mentre i suo resti mortali si trovano nel duomo di Palermo.
(s.b.)
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