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JESI Antifascismo, dalla teoria alla… teoria

Jesi in Comune e la lettera inviata dal sindaco Bacci al premier Draghi nella quale si chiede lo scioglimento di tutte le forze neofasciste

JESI, 13 ottobre 2021 – Apprendiamo dai social che il sindaco ha scritto (o almeno così dicono) al Presidente del Consiglio in persona per chiedere lo scioglimento delle organizzazioni fasciste.

Era ora, ma che coraggio: questa maggioranza non ha voluto approvare l’ordine del giorno “mai più fascismi“; hanno messo sullo stesso piano tutti i totalitarismi perché a dirsi antifascisti fanno fatica, pure durante le celebrazioni del 25 aprile.

Che coraggio da quelli che equiparano le foibe alla shoa, quelli che decidono di restaurare una scritta fascista in un ufficio pubblico, che hanno candidato la consigliera Cercaci nostalgica di Salò

Che coraggio da chi ha candidato una consigliera comunale che si è poi candidata a sostegno dell’attuale Presidente della Regione Marche che partecipava alle cene in onore della marcia su Roma; quelli che hanno pubblicamente accusato l’Anpi di Jesi di strumentalizzare i partigiani; da quelli che hanno lasciato l’Istituto Cervi.

L’unica volta che Forza Nuova ha messo piede a Jesi con un banchetto sul Corso era l’ottobre 2017indovinate chi governava il Comune? 

Ma ora va di moda prendere le distanze da Forza Nuova (per fortuna) e da questi parti si cavalca tutto, ma per loro sfortuna la Jesi antifascista e democratica ha la memoria lunga.
Jesi in Comune

(foto in primo piano il gruppo consiliare di Jesi in Comune)

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