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Jesi Armando Ginesi infaticabile promotore dell’Arte

armando ginesi

A un anno dalla scomparsa il ricordo di una figura di riferimento imprescindibile per il fondamentale contributo alla diffusione della cultura artistica in generale e per le molteplici ricadute sulla promozione e valorizzazione del nostro territorio

Jesi, 10 marzo 2023 – A un anno dalla scomparsa di Armando Ginesi (3 marzo 1938 -13 marzo 2022) ricordiamo un protagonista di primo piano della cultura artistica marchigiana. 

Giornalista, storico dell’arte, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Macerata dal 1984 al 1989, la ricchezza delle sue attività, gli scritti, le iniziative culturali, le grandi mostre e i musei di cui è stato ideatore e coordinatore fanno di questo studioso una figura di riferimento imprescindibile per il fondamentale contributo alla diffusione della cultura artistica in generale e per le molteplici ricadute sulla promozione e valorizzazione del nostro territorio.

L’alta statura di intellettuale l’ampiezza del suo pensiero attorno all’Arte ha dilatato l’orizzonte del contesto specifico di studio per abbracciare una visione, unitamente alla profonda convinzione, che l’Arte sia un veicolo privilegiato per favorire il dialogo tra le diversità, i rapporti interreligiosi, la convivenza pacifica dei popoli e delle nazioni e che attraverso l’Arte si accrescano i più elevati valori della dimensione umana. 

L’elaborazione sistematica della sua concezione dell’arte è ricaduta nei più recenti testi La concezione dell’arte secondo Armando Ginesi, libro intervista a cura di Gabriele Bevilacqua (2020), e Pensieri pensati (2021).

Amato docente di Storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, specialista delle Avanguardie storiche del primo Novecento e contemporaneista appassionato, è ricordato per il fascino della parola, per la calda umanità, l’amichevolezza, la delicatezza e il rispetto nei rapporti personali. Gli studenti gli sono stati grati e non gli hanno fatto mancare, anche dopo anni e fino in ultimo, il ricordo affettuoso e il contatto diretto. Non tutti hanno avuto la fortuna di incontrare nel loro percorso formativo un vero maestro, per molte generazioni di studenti il prof. Ginesi è stato tale.

Armando Ginesi è stato un pioniere in molti ambiti: nelle iniziative editoriali e nella diffusione della grafica d’arte, nella costituzione di museinell’ideazione di rassegne, nella diffusione di culture artistiche pressoché sconosciute in Occidente, come quella cinese contemporanea e della cultura artistica marchigiana all’estero, come è avvenuto in Russia e nella stessa Cina, nell’assunzione alla fenomenologia dell’arte di contesti diversi come il design, nello specifico il design della luce.

Ha conosciuto e intrattenuto relazioni e amicizie personali con i più grandi artisti contemporanei, i grandi marchigiani, gli jesini. Di fatto non c’è artista marchigiano che non gli sia in qualche modo debitore, tutti confluiti nell’Atlante Le Marche e l’Arte del XX secolo del 2006, un repertorio integrale, strumento prezioso di studio e di ricerca sul panorama artistico regionale del Novecento.

Infaticabile promotore dell’arte, ha sempre considerato il territorio e Jesi lo scenario privilegiato di realizzazione delle sue iniziative. Fin dagli esordi, nel 1967, con la galleria “Il Centro arte contemporanea”, esperienza inedita per Jesi e quanto mai necessaria di aggiornamento, in cui ha tenuto a battesimo esperienze alternative per i tempi, come il cabaret degli Onafifetti che ha accompagnato nel corso dell’intera carriera.

Insieme a lui Anna Bonadies, compagna amata di una vita, e un manipolo di giovani che «rincorrevano il mito dell’utopia nella convinzione che si potesse dare vita all’uomo nuovo, più giusto e più libero», come racconta in Cinquant’anni attorno all’arte dalla A alla Z del 2008.

Redazione Ufficio Critica e Stampa

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