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Cronaca

JESI Aroldo Cascia, il ricordo dell’Istituto Gramsci: «Grande amministratore»

ero giuliodori

Ero Giuliodori ha ripercorso in Sala Consiliare la vita e il pensiero politico dell’ex sindaco e senatore defunto ieri, presente anche Massimo Fiordelmondo: funerali domani

JESI, 27 febbraio 2020 – Prima il Sindaco, gli Onafifetti, la Fondazione Pergolesi Spontini. Poi, in sala consiliare, durate l’assise del Consiglio, l’Istituto Gramsci Marche ha ricordato il compianto Aroldo Cascia, ex primo cittadino di Jesi e senatore della Repubblica.

A parlare alla riapertura pomeridiana dei lavori è stato Ero Giuliodori, presente insieme al coordinatore dell’Istituto, Massimo Fiordelmondo.

Aroldo cascia
Aroldo Cascia

«In quest’aula – ha detto Giuliodori – Aroldo Cascia ha svolto una parte importante non solo di quella che chiamiamo attività politica, ma anche una vera e propria missione intellettuale. Insieme ad altri della sua generazione, anche di partiti diversi, Cascia viveva l’impegno politico come un impegno intellettuale a disposizione della città, per il bene della città. Cascia aveva un’indubbia capacità di tessere rapporti di collaborazione con il ceto politico locale al di là dei diversi orientamenti, capacità che mantenne intatta anche quando, in modo quasi trionfale, divenne sindaco nel 1975, carica che mantenne fino all’’83. In quel periodo l’Amministrazione jesina divenne punto di riferimento a livello provinciale e regionale».

A sinistra, Ero Giuliodori in Sala Consiliare

«Tanti a Jesi sono stati figli di Aroldo Cascia, che è quindi un padre politico, e non un semplice maestro. Per il padre c’è affetto e c’è competizione, c’è anche aspro scontro, ma senza mai perdere in lui un punto di riferimento utile non solo e non tanto a livello politico, ma sul piano personale. Oggi regnano provincialismo, municipalismo e nazionalismo, Aroldo Cascia rappresentava un personaggio orgoglioso della sua città nel senso più alto: niente di folkloristico, la sua era consapevolezza di essere parte integrante della città e della sua cultura, la quale aveva partorito quel gruppo dirigente di cui lui era il capo. Essere jesino significava mettere a disposizione della regione un patrimonio di cultura e forza politica di cui usufruire per poter fare passi avanti».

«Quella che lui propugnava era la cultura operaia, progressista, antifascista e democratica, che riusciva a far incontrare con la classe dirigente. Grazie alla coesione di tutte le forze progressiste, Cascia riusciva a subordinare l’interesse personale a un interesse superiore».

presentata una mozione in consiglio regionale per riattivare 100 posti letto nell'Area Vasta 2
Enzo Giancarli

«Uno tra i migliori amministratori di questa città», ha concluso Giuliodori.

Anche il Consigliere regionale Enzo Giancarli ha ricordato il senatore con un comunicato: «Aroldo Cascia era animato da grande passione civile e politica – si legge -. Era molto preparato, colto e attento. Sapeva ben rappresentare il popolo, sopratutto quello di sinistra perché ha sempre difeso il lavoro e la dignità dei lavoratori. Aveva una visione critica del liberismo, con grandi aspirazioni alla giustizia sociale e alla liberazione umana. Era un uomo capace, un compagno ricco di valori e di ideali che ha sempre messo a disposizione dell’intera comunità».

La salma è esposta da oggi pomeriggio alla Casa del Commiato Santarelli di Monsano dove domani, venerdì 28, alle 16, ci sarà l’ultimo saluto.

Elisa Ortolani

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