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Cronaca

JESI Asp9, Sergio Mosconi traccia il bilancio di fine mandato

«Efficiente gestione dell’emergenza grazie a un settore amministrativo solido», ha  sottolineato il presidente uscente

JESI, 15 maggio 2020 – Stamattina negli uffici dell’Asp9, il presidente uscente del Consiglio di Amministrazione, Sergio Mosconi, ha tracciato il bilancio di fine mandato, anticipando di qualche mese la scadenza naturale di ottobre.

Tanti i punti toccati e gli obiettivi raggiunti in questi quasi 5 anni, come quello della Casa di riposo.

«Oltre a quella di Jesi e di Cingoli – ha detto -, è entrata in gestione Asp anche quella di Apiro. La gestione è diventata omogenea, e le persone hanno iniziato a fare domanda per le Case di riposo di tutte le sedi, dando così più mobilità».

Ma le liste di attesa non si sono accorciate, anzi: «Evidentemente il bisogno di queste strutture sta crescendo. Contemporaneamente abbiamo ottenuto la presenza della Rsa, accorpando Residenza protetta, Casa di riposo e futura Rsa che porterà a una capienza complessiva di quasi 150 posti. Così potremo ragionare per moduli successivi, che permettono di evitare l’ospedalizzazione».

Il bilancio

Quando Mosconi ha iniziato il proprio mandato nell’ottobre 2015, il bilancio dell’Asp era di 12 milioni di euro. L’ultimo è di 22 milioni, con un incremento del 73%.

«I dati quantitativi devono sempre avere dietro dati qualitativi – ha spiegato -, ma questi numeri dimostrano come il lavoro di questi 5 anni sia stato di concreto potenziamento, mentre altrove le Asp hanno lottato per non ridursi».

«A livello di personale, abbiamo un organico di 64 elementi, e diamo certezze ai lavoratori, avendo convertito molti contratti a tempo determinato (attualmente 22) in tempo indeterminato (42). Abbiamo potenziato il settore amministrativo, e questo si è rivelato utile per la gestione dell’emergenza corrente. Attraverso le cooperative diamo anche lavoro indiretto a circa 470 persone, confermando il sociale come settore molto forte».

La onlus e la formazione

«La fondazione onlus – ha continuato – è nata come punto di riferimento pubblico per mettere in sinergia lo spirito di donazione da parte dei soggetti con il contatto costante con le strutture di tutto il territorio dell’Asp9».

Implementata inoltre la tecnologia negli ambiti ospedalieri. Nei progetti dell’Asp c’è anche l’idea di «una struttura che possa mettere in piedi una formazione continua per tutto il personale socio-sanitario».

Creata una comunità con le associazioni del territorio, collaborando costantemente con i volontari di promozione sociale. La socialità deve saper coinvolgere i giovani.

Per questo l’Asp ha portato i propri progetti nelle scuole. «Anche studenti e studentesse degli indirizzi economico-sociali spesso non conoscono queste tematiche».

«Siamo un punto di riferimento, perciò è importante fare promozione alla cultura sociale. Dobbiamo cercare anche di prevedere i bisogni futuri della comunità, per questo abbiamo tenuto due convegni sulla gestione associata dei servizi sociali e sulla disabilità. L’approccio individuale all’handicap non basta più, si devono tenere conto di bisogni e servizi educativi comuni e guidare le persone in vista della scomparsa dei genitori».

Gli altri progetti

Durante il mandato di Mosconi sono stati aperti il Centro Alzheimer e la Casa delle genti, questioni entrambe delicate. «Abbiamo cercato di dare una prospettiva a queste persone cercando di farle integrare anche grazie alle attività con l’Emporio solidale di viale Papa Giovanni XXIII».

«Continua con successo il Siproimi, ex Sprar, uno dei principali in tutta Italia, con 21 Comuni coinvolti. Abbiamo dato sostegno al progetto Associazione Solidarietà in Vallesina, e redatto un protocollo per le donne vittime di violenza. Costantemente, abbiamo fatto pressione sull’Asur perché assumesse le figure sanitarie che ci servivano. Abbiamo curato le tematiche legate all’autismo e aperto la Casa di Emma, ulteriore elemento di vita autonoma per persone con disabilità».

La lettera di saluto

Il presidente uscente ha scritto quindi una lettera di saluto e di ringraziamento a tutte le figure che hanno collaborato con lui durante il quinquennio, come la vicepresidente, il direttore Franco Pesaresi, il sindaco Massimo Bacci, i responsabili Uoc, i rappresentanti del Terzo settore.

«Senza servizi sociali territoriali efficienti  – si legge -, integrati con i servizi sanitari, aperti al contributo del mondo del volontariato e con esso coordinati, con finanziamenti stabili, congrui e adeguati, una società civile con le caratteristiche di quella italiana fa fatica ad essere veramente civile, perché essere civili sino in fondo significa dare risposte agli ultimi e a chi ha bisogno, e considerarle prioritarie. Tutto questo crea anche lavoro, buona occupazione, competenze, spazio di crescita professionale per i giovani, e lega le vecchie e le nuove generazioni. Un progetto vero e sano per il futuro in cui al centro ci sono le persone».

«Spero che l’emergenza di oggi ci serva a rafforzare l’esistente e a diventare sempre più solidi», ha concluso. Intanto per lunedì 18 è prevista la riunione dell’assemblea dei soci per eleggere il nuovo CdA.

Elisa Ortolani

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