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Cronaca

JESI Autentici e falsi reperti storici per il Museo Archeologico (video e foto)

Circa mille quelli recuperati dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale in possesso di un collezionista: di pregio un uovo in ceramica, molti soggetti erotici

JESI, 1 febbraio 2022 – Su circa un migliaio di oggetti rinvenuti, almeno 300 sono pezzi originali risalenti a epoche differenti recuperati, nel 2015, dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale delle Marche, guidato all’epoca dal tenente colonnello Carmelo Grasso.

L’uovo in ceramica

Sequestrati ad un collezionista del territorio, i pezzi sono stati controllati dagli esperti che hanno verificato quali fossero autentici e quali, invece, falsi.

Di particolare pregio un uovo in ceramica «di cui esiste un esemplare simile al Metropolitan di New York. I falsi riproducono tipologie che si vedono solo nei grandi musei», ha spiegato la curatrice dei musei, Romina Quarchioni.

«Reperti non collegati al nostro contesto storico ma di epoche varie – ha aggiunto -. Vogliamo restituire alla collettività questi ritrovamenti».

Luca Butini e Romina Quarchioni

Tra i pezzi più antichi, selci e manufatti litici della Preistoria, monete e monili di argento e bronzo, manufatti in ceramica e buccheri etruschi, armi e spade e l’uovo, che è ancora oggetto di studio. Tra i falsi per lo più figure a soggetto erotico.

«Nel 2015 siamo andati a vedere questo materiale – ha aggiunto l’assessore alla cultura Luca Butini -. Anche i falsi hanno una loro dignità espositiva».

Una valenza educativa, dunque, anche per i falsi che possono diventare oggetto di studio per le scolaresche, ad esempio.

All’epoca erano stati gli archeologi Tommaso Casci Ceccacci e Maria Raffaella Ciuccarelli a seguire il ritrovamento.

«I falsi meritano probabilmente un’esposizione dedicata – ha aggiunto Romina Quarchioni -. Tutti saranno stimati e catalogati. Si dovrà valutare anche se i falsi si ispirino agli originali o se sono “inventati”».

Manufatti falsi

Tutti appartenenvano a un collezionista della zona che, probabilmente, aveva acquistato anche gli oggetti non originali convinto della loro autenticità. Una volta arrivate le ultime autorizzazioni per l’esposizione dei pezzi, saranno messi in mostra.

Eleonora Dottori

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