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JESI BAGNI PUBBLICI: POCHI, SPORCHI, NON SEGNALATI

JESI, 27 giugno 2017 –  Jesi sta cercando soluzioni importanti per attrarre turisti.

via Nazario Sauro

L’amministrazione Bacci, che si sta insediando, con ogni probabilità confermerà la figura del consigliere comunale con delega al turismo o al limite la delega sarà data in carica ad uno degli assessori nominati.

Le bellezze attrattive di Jesi, e non ultimo, la inaugurazione di sabato prossimo del museo intermediale ‘Stupor Mundi’ contribuirà ulteriormente affinché i turisti valutino sempre di più l’offerta che Jesi propone.

viale della Vittoria, discesa via Chiappetti

In  tutto questo contesto l’accoglienza ed il decoro urbano diventano fondamentali. Al contrario il degrado potrebbe dare l’idea che il rischio dell’abbandono e dell’inerzia è forte. Allora è necessario fare di tutto per superare le situazioni difficile.

Una di queste sono le condizioni dei bagni pubblici in giro per la città dove lo stato delle cose e la manutenzione non sembrano proprio delle migliori. Chi deve intervenire? Ci sono arrivate proteste e segnalazioni sulla indecenza dei servizi igienici, per giunta pochissimi, in giro per le vie cittadine.

Le immagini (foto) testimoniano l’effettivo stato di salute di questi. Servizi anche poco segnalati alla vista dei turisti che ne potrebbero usufruire; servizi poco frequentati o addirittura ignorati dagli jesini stessi perché davvero con l’igiene ha poco a che fare.

Ce ne sono pochi ed alcuni addirittura rivoltanti.

Il Comune deve assolutamente intervenire anche per troncare quello che oramai è diventato di dominio pubblico e cioè rivolgersi, per le esigenze se si sta  nel centro cittadino, alle strutture private come il bagno all’interno del Santuario della Chiesa delle Grazie o ai bagni privati degli studi medici lungo Corso Matteotti.

I turisti queste locazioni non le conoscono e neanche è cosa buona e giusta continuare con questo trend.

viale della Vittoria, sotto il Cavalcavia

Insomma a Jesi quelli che nel gergo comune chiamiamo latrina, vespasiano, cesso, gabinetto, orinatoio, pisciatoio, toilette,wc, – tutti sinonimi di bagni pubblici – hanno bisogno e necessità di essere ristrutturati e ammodernizzati. Servono anche cartelli con precise indicazioni, magari tradotti in più lingue, per informare gli jesini stessi, in casi di emergenza o in presenza di particolari patologie e fisiologie, dove poterle soddisfare. Pochissimi tra questi, per non dire quasi nessuno, sono al corrente di dove si trovino i bagni pubblici disponibili e forse sono pure scettici sulla possibilità di adoperarli, temendo che siano di fatto tanto sporchi da essere impraticabili.

Proviamo a descrivere, dopo una ricognizione incompleta e con gli occhi del cittadino comune, la situazione attuale dei bagni pubblici della nostra città. Ne abbiamo individuati quattro attivi: via Nazario Sauro, viale della Vittoria sotto il Cavalcavia, viale della Vittoria a ridosso della salita di via Chiappetti, giardini pubblici lato monumento. All’interno, almeno in larga parte, sporcizia, cattivi odori, usura degli accessori esistenti.

Una pessima carta di presentazione per la città. Si tratta quasi sempre di luoghi praticabili solo con maschere o solo dopo aver respirato a fondo e trattenuto il respiro per tutto il periodo dell’esigenza fisiologica: ovviamente per chi ne è in grado. Cosa chiediamo? Garanzia di una adeguata pulizia e disinfettazione periodica se non addirittura gioernaliera, manutenzione, interventi strutturali magari a carico, come avviene già per le rotatorie ed aiuole pubbliche, del privato.

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