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Cronaca

JESI Bar, pub e ristoranti: «Aiutateci o è finita»

Tutte le richieste alle istituzioni, il non accoglimento delle quali «ci metterebbe nell’mpossibilità di riprendere le nostre attività lavorative già devastate dall’emergenza coronavirus»

JESI, 28 aprile 2020 – Un appello rivolto al Governo, alla Regione Marche e al Comune di Jesi da parte dei gestori di bar, pub e ristoranti della città che si trovano a vivere un momento difficile a causa delle restrizioni per la riapertura legate all’emergenza sanitaria.

I gestori chiedono «di intervenire direttamente tramite credito d’imposta sull’affitto ai proprietari degli immobili commerciali con durata almeno fino al 31 dicembre esteso anche agli affitti di ramo d’azienda; di mantenere la cassa integrazione per i dipendenti e il sussidio mensile Inps per imprese, partite Iva e ditte individuali almeno fino al 31 dicembre e la reintroduzione dei voucher per le prestazioni lavorative occasionali».

Si chiede inoltre «il congelamento del pagamento di tutte le tasse, imposte e contributi e successiva rateizzazione almeno fino al 31 dicembre e l’annullamento di tutte le tasse e gabelle delle bollette per le utenze (intese come tutte le spese che non vanno al fornitore dei servizi ma allo Stato) e quelle comunali (Tari, Tosap, ecc…). La sospensione immediata dei mutui per la prima casa per i titolari di partita Iva e ditta individuale e lavoratori dipendenti in cassa integrazione con accesso a fondi di garanzia».

I gestori chiedono inoltre «la sospensione immediata dei mutui con accesso a fondi di garanzia per le attività commerciali coinvolte nelle chiusure per coronavirus. La concessione immediata di una parte di liquidità a fondo perduto per le attività in crisi visto le difficoltà temporali di arrivare al prestito garantito dallo Stato. Inoltre, il merito di credito e le condizioni applicabili essendo a discrezionalità delle banche, rendono l’erogazione ulteriormente difficile ed intempestiva».

Gli esercenti jesini inoltre vorrebbero una «maggiore chiarezza ed altrettanta fattibilità per le disposizioni di sanificazione e i distanziamenti tra i tavoli e tra i clienti. Allo stato attuale, questo è lo scoglio maggiore che ci impedisce di lavorare in piena sicurezza, tranquillità ed economicità. Non vogliamo e altresì non ci aspetta nessuna improbabile delega sul controllo della clientela in materia sanitaria considerata oltretutto la gravità della situazione con il rischio di incorrere in multe e sanzioni per azioni che non ci appartengono».

Avanzata anche la richiesta di «contributi a fondo perduto su spese per adeguamenti sanitari per l’acquisto di macchinari, mascherine, guanti, particolari sanificanti, separatori in plexiglas ecc., dovuti al coronavirus e certezza di poter disporre di canali di approvvigionamento certi e sempre riforniti. Concessione, o ampliamento, a titolo gratuito di aree di servizio esterne adiacenti, o nelle immediate vicinanze, dei locali. Predisporre ampie aree di servizio esterne ai locali dove permettere la sosta contingentata degli avventori, sul suolo pubblico a titolo gratuito; ove ci siano già concessioni in essere (dehors) permettere l’ampliamento della superficie di pertinenza».

I gestori jesini che hanno fatto fronte comune sono: Jack Rabbit Brewpub; Hemingway Cafè, Mezzometro; Rambaldus Cocktail Bar; Oscar Wilde Irish Pub; Pizzeria/Focacceria Numero Uno; Corso Piccolo Caffè; Trattoria della Fortuna; Transylvania Vinyl Bar; La Mangeria; Caffè Europa; Comida Tapas Bar; La Picca Wine Bar; Hosteria Dietro le Quinte; Ristorante La Brusca; Cibariando; H22; Le Tre Botteghe; Il Pasticcere; Birreria Sant’Agostino; Vox Live Club; Arilù; Giù San Pietro; Osteria Pizzeria Gatto Matto; Laboratorio; Jesi Caffè; Caffè Imperiale; La Salsicciona; Rossointenso Enoteca Ristorante; Ristorante Viviziamo; Giù all’Angoletto; Pausa Caffè vVale; Pepito Ristorante Pizzeria; Coffe Break/Cibi 22; Poldo Burger Bar; Hakuna Matata Cafè; Caffè del Teatro; Sardina Street Food; Tabano Ristorante Casolare; American Bakery; ManCave Cafè; il Tavernacolo; Bar Pasticceria Sogni di Zucchero; Ristopizza 0731; Con Gusto; Bar Tasso Alcolico; Bar Evoke; La Rincrocca; Vecchia Pizzeria; Ghiottone; Why Not. Il momento è particolarmente difficile per molti esercenti di bar e locali ma anche i ristoratori non nascondo preoccupazione.

«Il non accoglimento di queste istanze, costringendoci a rinunciare alla quasi totalità del nostro fatturato, ci metterebbe di fatto nell’impossibilità di riprendere le nostre attività lavorative già devastate dall’emergenza coronavirus. La crisi è grave, tangibile e si prospetta di lungo periodo. Chiediamo alla politica una rapida e risolutiva risposta».

Intanto questa sera anche diversi locali cittadini aderiranno al flash mob (di iniziativa nazionale) con l’accensione delle luci e delle insegne proprio per farsi vedere e in segno di protesta.

(e.d.)

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