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Cronaca

JESI A “BUONA SERA MARCHE SHOW” LA JESI CON LO SGUARDO DRITTO E APERTO NEL FUTURO

Marco Marcatali presenta Jesi in progress (Cristian Ballarini Fotografo)

JESI, 18 febbraio 2017 – Lo scrigno dei sogni. Questo è il Piano di sviluppo di Area Vasta, con Jesi capofila, che deriva dallo studio di Nomisma “per individuare assi strategici e azioni progettuali ad alto impatto sociale ed economico su cui investire insieme“. In due parole Jesi in progress.

E il Piano  – frutto anche di contributi e partecipazione di numerosi interlocutori della comunità civile, imprenditoriale e istituzionale – è stato il protagonista, al teatro Pergolesi, esaurito in ogni ordine di posti, venerdì sera 17 gennaio, del Buonasera Marche Show, condotto con maestria e leggerezza da Maurizio Socci.

Non è che sia sbagliato sognare anzi, perché la capacità di farlo apre a nuove strade progettuali. E questo Nomisma ha fatto, su incarico del Comune, come ha spiegato dal palco Marco Marcatili, responsabile dell’unità Strategie Urbane e Sviluppo locale della società bolognese di studi economici.

Con una raccomandazione: “La città è di tutti e non di una parte politica. La campagna elettorale dovrebbe restarne fuori…”.

Sì, ma quale città?  Una Jesi come territorio in movimento. Questo è un film appena all’inizio ma al suo interno sono molteplici i soggetti che recitano, che rappresentano “una intelligenza collettiva per nuove direzioni in un percorso che vede coinvolti il settore agricolo, punto di forza, quello socio-sanitario, il commercio, il turismo, l’enogastronomia, la cultura, lo sport, i servizi, la scuola, l’industria, il credito, i trasporti”.

Con don Giuliano Fiorentini, Sergio Mosconi e Luigino Quarchioni (Cristian Ballarini Fotografo)

In parole povere: capacità di produrre il nuovo e quindi attrarre nuovi produttori, soprattutto giovani, buona qualità della vita, che li faccia rimanere i nostri giovani, processi di infrastrutturazione innovativa a servizio della socialità, della sostenibilità, dell’accessibilità e governance del territorio”.

Si sta disegnando una Jesi del futuro, la città micropolitana, la città in nuce, la Jesicon Valley, una sfida da affrontare anche a muso duro – e non a caso la serata è stata indrodotta dallo splendido video presentato nel novembre scorso da Marco Gigli, Mauro Gozzi e Francesco Sardella – ma con il senso della comunità, entusiamo e determinazione, flessibilità intesa come capacità di cambiare: da Piccola Milano a Piccola Torino, perché Torino non è più solo Fiat ma anche cultura, turismo, impresa diffusa.

Jesi, dunque, come città del fare, per produrre e continuare a farlo, ma anche young, deve ringiovanire, e che viva di conoscenza, co-progettazione e coesione.

Sfide complesse – un in bocca al lupo anche da parte di Roberto Mancini, in un video –  perchè del futur non v’è certezza sotto il segno economico ma è necessario darsi una mossa se si vuole far parte di uno degli 11 poli di sviluppo delle Marche.

L’orchestra Federico II

Maurizio Socci a Massimo Bacci, oltre a regalargli un paio di bretelle tricolori, ha detto che “fare il Sindaco significa tenere in braccio il presente ma anche il futuro” consegnadogli Serena, una bimba di pochi mesi, e si è intrattenuto con il primo cittadino il quale, da parte sua, ha ribadito come il Piano sia “un prodotto fatto dalla città per la città per un maggiore sviluppo e una migliore vivibilità. Non vendiamo sogni, ma ci sono concrete possibilità, che presenteremo ancora nella serata del prossimo 28 marzo nell’ambito del Brand Festival“.

Il Sindaco ha ricordato anche come il Comune stia raccogliendo fondi pro terremotati per Arquata del Tronto, fondi destinati al progetto di un centro polivalente prima di ringraziare i suoi collaboratori “per questi cinque anni straordinari“.

La serata è scivolata via, tra una descrizione e l’altra, anche attraverso le testimonianze dell’intelligenza imprenditoriale nostrana, come quella di Roberta Fileni, gli interventi di Sauro Longhi, rettore Univpm, Corrado Mariotti, presidente Banca Popolare Ancona, Giuseppe Jacobelli, JCube e Marco Gialletti, JVillage, che già è “la dimensione nella quale si lavorerà in futuro”, di Luigino Quarchioni, direttore del Consorzio Frasassi, di Roberto Petrini, Repubblica.

Roberta Fileni


Maurizio Socci con Cristian Ballarini e i vigili del fuoco

Del sociale si è parlato con don Giuliano Fiorentini fondatore e direttore dell’Oikos, – “problemi di integrazione ci sono, siamo una città a macchia di leopardo” – e Sergio Mosconi, presidente Asp, che ha sottolineato: “I servizi sociali possono dare a una comunità una propria specifica identità se gli stessi servizi sono all’altezza, oltre che essere importanti a livello di occupazione lavorativa. E, poi, vale la pena ricordare che noi non dobbiamo mai lasciare sole le famiglie“.

Bella la presenza della Taurus Basket Jesi, associazione sportiva nata 6 anni fa, la cui prima squadra milita nel campionato di serie D e che si è presentata anche con i suoi piccoli atleti, e dell’orchestra dell’istituto comprensivo Federico II, composta da 48 giovani elementi diretti da Marco Santini. A loro il compito di suonare l’inno nazionale, un adagio di Mozart e, alla fine, l’inno della scuola, appena composto, cantato dalla giovame Elisa Marchini.

L’evento sarà trasmesso venerdì prossimo, 24 febbraio, su èTv Marche, ore 21.30, canale 24 del digitale terrestre.

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