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Cronaca

JESI CAMPER CLUB, PIAZZOLE DI SOSTA ALL’OSPEDALE PER FAMILIARI DEI DEGENTI: “SOLO FALSE PROMESSE”

campJESI, 1 ottobre 2016 – Una battaglia di civiltà. E’ quella intrapresa dal Camper Club Vallesina Plein Air e dalla Federazione del turismo itinerante Unione Club Amici, della quale ci eravamo occupati nel novembre scorso, quindi circa un anno fa.

Si tratta di far vedere la luce a un  progetto di assistenza, il Camper for Assistance, che consiste nel mettere in condizione chi ha un ammalato grave ricoverato all’ospedale cittadino “Carlo Urbani” di poter usufruire di una piazzola per far sostare il proprio camper.

Alcune strutture ospedaliere lo hanno già fatto o sono in procinto di provvedere, come gli Ospedali Riuniti di Ancona, di Civitanova Marche e San Severino Marche.

Una opportunità in più, dunque, per offrire un servizio a quanti, costretti dagli eventi della vita, hanno bisogno di stare vicino il più possibile a chi si trova ricoverato in ospedale per un periodo non breve. E potendo usufruire di un camper, utilizzarlo per tale finalità.

La richiesta, quella di verificare la possibilità di predisporre degli spazi, all’interno del parcheggio dell’ospedale. Il progetto non porta a grossi investimenti e non va a penalizzare gli utenti tradizionali anche perché le aree di sosta, se non occupate, resterebbero a disposizione del parcheggio per le auto. Basta munirle di allacci idrici ed elettrici.

Ma tra il dire e il fare…

Era arrabbiato Pietro Biondi, il presidente del sodalizio camperistico, già nel dicembre scorso quando, diceva, “sono stato a parlare un po’ con tutti, dal Comune all’ospedale, ma è sempre molto difficile trovare qualcuno che ti ascolti. E, poi, c’è sempre un rimpallo di competenze, di responsabilità” che ti fanno girare la testa. E non solo…

Pietro Biondi

Pietro Biondi

L’evolversi dei mesi ha portato novità? No, solo la conferma che di chiacchiere se ne fanno tante ma i fatti concreti nessuno si impegna a realizzarli.

“Ho avuto l’ennesima dimostrazione – sottolinea Biondi – che la politica e i componenti delle varie amministrazioni ci prendono per i fondelli. Dopo aver parlato con la direttrice sanitaria, Virginia Fedele, informato, tramite la sua segretaria, il direttore dell’Area Vasta 2, Maurizio Bevilacqua, avevo avuto la certezza che tutti accettavano ed erano entusiasti della proposta dell’Unione Club Amici e del nostro Club per la realizzazione del progetto”.

E tutta questo entusiasmo si era tradotto con il fatto che la soluzione – gli era stato detto – era allo studio dell’Ufficio Tecnico comunale. Solo che, ad un verifica sul campo, i suddetti uffici “sono caduti dalle nuvole, negavano di aver mai preso in considerazione progetti di questo tipo”.

Nel frattempo il coordinatore nazionale Uca, Ivan Perriera – il quale, in proposito, si è anche attivato per una interrogazione in Senato –  accompagnato dal senatore Mario Morgoni, portava all’attenzione del governatore delle Marche, Luca Ceriscioli e del direttore generale dell’Asur, Alessandro Marini, nell’aprile scorso, tale proposta per la quale “la nostra regione potrebbe costituire un modello nazionale”. Risultato, Marini è stato incaricato della predisposizione di un progetto di fattibilità.

Ma, per il momento, tutto tace.

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