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Cronaca

JESI I CARABINIERI RECUPERANO REFURTIVA PER OLTRE 40 MILA EURO: PRESO CON LE MANI NEL SACCO IL RICETTATORE

JESI, 7 novembre 2016 – Ad agire, questa notte, sono stati i carabinieri della Stazione di Chiaravalle, diretta dal maresciallo Domenico Maurelli.

A finire in manette un foggiano, residente a Manfredonia, A.D.R. di 65 anni, una sfilza di precedenti penali, il quale dovrà rispondere dell’accusa di ricettazione aggravata e continuata nella direttissima che si terrà domani. Ma l’operazione non è conclusa perché ad agire sono stati presumibilmente altri. Lui, in questo caso, era il terminale.

Alcune delle 15 bobine di rame recuperate

Alcune delle 15 bobine di rame recuperate

Il bottino: più di 30 mila euro di frutta secca, vale a dire pinoli, pistacchi, mandorle per 15 quintali e 15 bobine di rame per 2,5 quintali, pronte per essere piazzate sul mercato, del valore di più di 10 mila euro.

Le vittime, due aziende della zona industriale di Monsano, la Dolciaria Marche, e la Gema, che si trovano una accanto all’altra. Dalla prima era stata asportata furtivamente la frutta secca, dalla seconda le bobine di rame.

I carabinieri – come spiega il maggiore Benedetto Iurlaro, comandante della Compagnia di Jesi – avevano intercettato, nella loro opera di controllo fattasi più intensa in questo periodo che ci avvicina alle feste, il furgone bianco condotto dal foggiano, all’altezza del distributore Q8 di Monsano. I militari si erano insospettiti dal fatto che al controllo l’uomo appariva nervoso e fuorviante nelle risposte. Inoltre, il furgone cassonato non era proprio messo bene e si notavano le balestre piegate, segno di pieno carico.

Il maresciallo Domenico Maurelli

Il maresciallo Domenico Maurelli

Alla verifica successiva saltava fuori tutto il bottino, con i sacchi di frutta secca, già sgusciata, accantonati nei pressi,  dei quali il 65enne non sapeva dare giustificazioni riguardo alla provenienza.

Ma per capire da dove provenisse tutta quella roba non è stato difficile per i militari che, infatti, dopo una accurata ricerca riuscivano a attribuire con certezza la proprietà del maltolto: le due aziende.

In esse, poco prima, erano stati perpetrati i furti. La dinamica: per entrare avevano distrutto parte della rete di recinzione della Gema – preso il rame e anche il furgone bianco – e, quindi, servendosi di un muletto, sfondato il muro di cinta che la separa dalla Dolciaria. Qui hanno sfondato anche il frigorifero. Opera, dunque, di più di una persona. Per questo i carabinieri sono ancora in caccia.

La frutta secca è già stata restituita al legittimo proprietario mentre per le bobine di rame lo si farà in giornata.

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