Segui QdM Notizie
;

Cronaca

JESI CARLO URBANI, AL PRONTO SOCCORSO OCCORRE LA PAZIENZA DI GIOBBE: ATTESE ANCHE DI NOVE ORE

JESI, 27 giugno 2015 – Mercoledì scorso (24 giugno), ore 15 (più o meno). Una signora si presenta al Pronto Soccorso del “Carlo Urbani”, a quell’ora già pieno come un urbani_poliuovo. “Ho battuto l’anulare di un piede temo si sia rotto” dice all’accettazione. “D’accordo, attenda: verso mezzanotte esamineremo il suo caso”, si è sentita rispondere la signora Antonietta, protagonista della vicenda. Riassumendo, per una radiografia e un consulto doveva aspettare la bellezza di nove ore. Il giorno seguente (25 giugno) si è ripresentata con il certificato ed ha eseguito la radiografia nel giro di un paio d’ore.
Intendiamoci, il personale fa del suo meglio ma è sotto gli occhi di tutti che le carenze e soprattutto certe scelte fatte dalla Regione sulla chiusura degli ospedali minori stanno di fatto collassando il Pronto Soccorso jesino che si trova a dover fare da “filtro” alle richieste dell’utenza. Il racconto della signora è solo una punta dell’iceberg di tante storie che ogni giorno si vivono al “Carlo Urbani” che sempre più si sta dimostrando una struttura con grosse lacune.
Come nel caso dei parcheggi. Ieri mattina (26 giugno), ad esempio, chi si è recato in auto al nosocomio ha trovato uno spazio dove lasciare l’auto, magari al sole, ma lontano dall’accesso al reparto di destinazione; certo, si potrebbe pensare, pur sempre un “fazzoletto” libero da altre autovetture dove posizionare la propria. Non altrettanto bene è andata alla pattuglia della Polizia di Stato, giunta al Carlo Urbani per sbrigare qualche pratica. Non trovando disponibilità di spazi riservati ai mezzi della forze dell’ordine, la pattuglia ha lasciato la “pantera” sulle strisce pedonali e sopra il marciapiedi.

News