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JESI CARLO URBANI, LA MOSTRA CHE RICORDA LA SUA STRAORDINARIA FIGURA DI SCIENZIATO E DI FILANTROPO

Fotografica e documentaria, inaugurazione sabato 10 alle 10.30 a Palazzo dei Convegni

JESI, 7 novembre 2018 – Organizzata e a cura dell’Aicu – Associazione italiana Carlo Urbani onlus – si terrà dal 10 al 25 novembre a Palazzo dei Convegni, la mostra fotografica e documentaria dedicata al medico della Sars,Carlo Urbani e il territorio di origine“.

All’inaugurazione, sabato 10 alle 10.30, interverranno i sindaci di Jesi, Massimo Bacci, e di Castelplanio, Barbara Romualdi, l’assessore alla sanità del comune di Jesi, Marialuisa Quaglieri, il presidente Aicu, Tommaso Urbani e Francesco Vintrici, sempre dell’Aicu.

Alle 11.30, poi, a Palazzo Bisaccioni avverrà la consegna del Premio Carlo Urbani ai vincitori dell’edizione 2018: Sergio Cotugno per il progetto Italia Intersos e Maria Antonietta Purgatorio per il progetto PembaFondazione Ivo De Carneri. Interverranno l’on. Laura Boldrini, Tommaso Urbani, Laura Verona, referente medico del’Unità di migrazione Intersos e Sandra Carozzi, presidente della Fondazione De Carneri.

L’iniziativa intende condividere il lascito del grande medico marchigiano nello stesso territorio che lo ha visto crescere, maturare e agire in relazione alle prime importanti scelte a livello umano e solidale ancor prima che professionale. Ed è stata presentata ieri mattina in Comune presenti il figlio del medico, Tommaso, Gianfranco Biancini, vice presidente Aicu e l’assessore Marialuisa Quaglieri per la quale «a 15 anni dalla scomparsa abbiamo voluto ricordare la sua grande figura di uomo e di medico, il nostro ospedale è intitolato proprio a lui, anche per l’importante lavoro che l’Aicu sta svolgendo».

Tommaso Urbani

Tommaso Urbani, Marialuisa Quaglieri, Gianfranco Biancini

Castelplanio, Jesi e la vallata dell’Esino punteggiata di campanili e dolci colline, è da qui che partì Carlo Urbani, il giovane medico, l’uomo attento agli altri, il professionista che avrebbe bloccato la Sars anni dopo restandone vittima, nel 2003 in Vietnam. Oggi Carlo Urbani torna a farsi scoprire in questa terra attraverso foto, documenti e cimeli che testimoniano la forza delle sue scelte e il messaggio che la sua storia personale, umana e professionale sa trasmetterci. E tra questi, anche lo smoking – messo a disposizione dalla moglie Giuliana – che indossò per ritirare a Oslo il Premio Nobel per la Pace nel 1999, in qualità di presidente di Medici Senza Frontiere.

Il figlio Tommaso, appena rientrato da Taiwan, ha sottolineato come «la figura di mio padre continua a essere ricordata in tutto il mondo e questo dimostra quanto sia grande la testimonianza che ci ha lasciato, che noi vogliamo soprattutto trasmettere alle nuove generazioni».

Attraverso la mostra a lui dedicata, che ha avuto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio dei comuni di Jesi e di Castelplanio, della Fondazione Cassa di Risparmio e dell’Unicam, sarà possibile ricostruire l’avventura umana e scientifica di una straordinaria figura di scienziato e di filantropo.

«Ha messo a punto un protocollo – ha rilevato Gianfranco Biancini – che ancora oggi è punto i riferimento in caso di pandemie, vedi l’ebola che è stata sconfitta così».

La mostra ospiterà anche altri tre importanti eventi:

venerdì 16 novembre, 17.30, “Ricerca e innovazione al servizio della società“, la storia di uomini e donne che hanno lasciato una traccia nel loro tempo a cura di Unicam, coordina il rettore dell’università di Camerino, Claudio Pettinari.

Venerdì 23 novembre, 17.30, “Dalla terra di origine verso il mondo“, racconti di Carlo e la sua terra a cura di amici e colleghi. Interventi di Fabio Ragaini, Federico Panfoli, Giorgio Scalise, Riccardo Grifoni, Gianni Genga.

Domenica 25 novembre, 16.30, Carlo Urbani “Una luce di pace“, incontro spirituale con suor Anna Maria Vissani, guida spirituale, don Mariano Piccotti, amico prete, Francesco Vintrici, maestro appassionato.

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