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JESI “CASA ALLEANZA” CARITAS, QUANDO LA SOLIDARIETÀ PARLA UN LINGUAGGIO COMUNE (FOTO)

Inaugurato il centro di seconda accoglienza alla presenza del vescovo Gerardo Rocconi e del sindaco Massimo Bacci che ha tagliato il nastro

JESI, 18 novembre 2018 – «La carità non si delega», questo il filo conduttore che ha portato a una nuova concreta realizzazione a sostegno degli ultimi, di quanti vivono il disagio socio – economico in un contesto di vita quotidiana dove troppo spesso volgiamo lo sguardo da un’altra parte. Anche se, come ha voluto rimarcare il vescovo Gerardo Rocconi, «il bene magari fa meno chiasso, resta nascosto, ma ce n’è a dismisura».

Il vescovo era reduce dall’incontro delle Caritas diocesane regionali: «Estasiato e commosso – ha detto – nel vedere quello che si sta facendo, con 11 mila interventi l’anno».

E la Casa Alleanza della Caritas, inaugurata proprio ieri in viale Papa Giovanni XXIII, in occasione della seconda Giornata mondiale del Povero, è il frutto dell’impegno che hanno messo in campo, condividendo un sogno, la Fondazione Padre Oscar – braccio operativo della Caritas -, il comune di Jesi, l’Asp Ambito 9, con il contributo del Rotary Club – era presente la presidente Paola Duca – e il sostegno di Knit Cafè, le cui magliaie – che si radunano una volta a settimana – hanno donato otto coperte fatte a mano.

Taglio del nastro ( guarda il video)con il sindaco Massimo Bacci (foto in primo piano), il quale ha sottolineato «l’importanza di essere una comunità solidale che lascia un segno profondo per l’impegno profuso da tutti».

«In un panorama generale di difficoltà – ha evidenziato il vice sindaco Luca Butini – queste sono iniziative che stimolano la capacità di tirar fuori il meglio di noi stessi, per proporci poi come amplificatori nella società».

Casa Alleanza, centro di seconda accoglienza, è costituita da due camerate con tre letti ciascuna che potranno ospitare – a breve – 6 persone di sesso maschile per un periodo lungo, che va dai sei mesi a un anno. Servizi con docce. C’è anche un mini appartamento con cucina – camera e bagno privato, destinato alle emergenze o a ospitare i volontari. In progetto c’è anche un centro diurno per andare incontro a chi sta per strada.

«Bisogna sognare in grande – ha sostenuto il direttore Caritas, il diacono Marco D’Aurizio – e saper leggere i bisogni, essere attenti. La missione della Caritas è proprio questa, promuovere la carità in forme consone ai tempi e ai bisogni, mettersi al fianco delle persone per favorirne l’autonomia, senza assistenzialismo, con una funzione pedagogica, educativa. E curare il rapporto con le istituzioni con le quali il linguaggio è lo stesso. Qui a Jesi, infatti, c’è un ottimo rapporto con Comune ed Asp, con la quale si è riusciti a passare dalle proposte alla concretezza, compreso l’Emporio Solidale che a breve sarà operativo».

L’Asp Ambito 9 era rappresentata – nell’incontro che ha preceduto l’inaugurazione, incontro coordinato dalla direttrice del settimanale diocesano Voce della Vallesina, Beatrice Testadiferro – dal presidente, Sergio Mosconi, e dal direttore, Franco Pesaresi.

«Dobbiamo fare nostro il concetto di movimento – ha detto Mosconi – fare con coerenza guardando a quello che si muove nella società che cambia. Rappresentiamo 21 Comuni – tre nella provincia di Macerata – e per noi i cittadini sono tutti uguali, il numero di quanti hanno bisogno aumenta e nessuno di loro deve rimanere in silenzio. Asp cerca di far conoscere quello che fa anche alle scuole: è importante mettere insieme la nostra maturità con la forza inespressa dei giovani».

Ultimi e lavorare insieme. Questi i due concetti che ha voluto esprimere Pesaresi, per il quale «un asse della nostra attività, da quando l’Asp fu costituita, nel 2012, è stato proprio quello di sostenere gli ultimi, perché la povertà colpisce ferocemente e insieme alla Caritas abbiamo realizzato strutture per quanti non hanno nulla. Siamo strumento per far fronte ai problemi sociali. Collaborare, lavorare insieme, è fondamentale perché si possono attivare risorse alle quali da soli sarebbe difficile attingere».

L’emergenza povertà esiste «e quello che ci unisce tutti – ha detto l’assessora ai servizi sociali Marialuisa Quaglieri – è l’attenzione alle persone, stiamo operando insieme per cercare soluzioni appropriate per chi è in difficoltà. Siamo qui per questo».

Maria Sofia Rossetti e Cleo Passarilli, operatrici Caritas, hanno posto l’accento sul fatto che «Casa Alleanza è la risposta importante a un’esigenza maturata anche con l’esperienza della Casa delle Genti, centro di prima accoglienza, in gestione dal 9 luglio scorso, dove chi occupa i 16 posti letto può rimanere per 15 giorni. I bisogni primari sono importanti ma è importante anche andare oltre, per arrivare all’autodeterminazione, avere la possibilità di mettere radici e, poi, le ali, dopo un cammino di condivisione tra ente e ospite per favorirne il reinserimento nella società».

Pino Nardella

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