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JESI CASA DELLE DONNE: IMMENSO LAVORO DI TRASFORMAZIONE CULTURALE E SOCIALE

JESI, 24 maggio 2018 – Casa delle Donne di Jesi, Sportello antiviolenza, progetto Prime Donne, raccolta firme per l’applicazione della 194, queste solo alcune delle attività che il centro sta portando avanti in questo anno 2018.

Da pochi mesi poi il cambio della presidenza che passa da Maria Tracló a Paola Moreschi che dichiara “Senza educazione, prevenzione, informazione, formazione e sensibilizzazione, non potremo sgretolare i modelli stereotipati, sessisti e patriarcali imperanti nella nostra cultura che sono alla base di discriminazione, subordinazione sulle donne e della violenza di genere. Noi operatrici di casa delle donne siamo da anni parte attiva di questo immenso e difficile lavoro di trasformazione culturale e sociale.” continua “Dominante è ancora il controllo, il potere di decidere della volontà, della vita  e del corpo delle donne del “pater familias”, sia esso il padre o il marito, la Chiesa o lo Stato.”

Da dove nasce la violenza , fenomeno dilagante anche tra i più giovani?

“La violenza trae origine da dilaganti modelli ed esempi culturali, verbali e comportamentali devianti. Non possiamo certamente immaginare un cambiamento significativo senza lavorare con le generazioni future di uomini e di donne, in un percorso di autoconsapevolezza, di autodeterminazione e valorizzazione di sé. Stiamo infatti proseguendo quanto avviato da anni, nelle scuole di ogni ordine e grado con i progetti “Non Sono Indifferente” e “P.R.I.M.E Donne”, quest’ultimo finanziato da un bando ministeriale, realizzato in alcuni istituti della provincia insieme al CAV Donne e Giustizia di Ancona e gli Sportelli di Senigallia e Fabriano”.

Che tipo di progetti sono, ce li spiega?  A chi sono rivolti?
“Sono progetti di contrasto agli stereotipi, alle discriminazioni e alla violenza di genere,  per diffondere una cultura della parità e del rispetto nelle relazioni,  per l’affermazione delle diversità in quanto specificità, singolarità, originalità e autenticità. Per  una comunità umana libera da gabbie culturali, che incatenano le nostre libere ed emancipate identità, la nostra espressività. Dobbiamo aiutare i giovani a vivere una storia diversa, costruire una società che permetta di sperimentare pienamente se stessi/e e le proprie potenzialità. Sono progetti indirizzati alle scuole, entrare nelle classi è sempre un tempo prezioso e i giovani fanno sentire la loro “voce”, il loro bisogno di essere ascoltati. Entusiasmante vedere il loro valore, afferrare il loro sentire, confrontarsi, il loro rivelarsi quando sono coinvolti. Ogni volta è sorprendente. Incoraggiante poi è trovare dirigenti scolastici, insegnati e genitori che supportano questo nostro impegno e ci affiancano. Garantire lo Sportello AntiViolenza, i suoi servizi di ascolto, di sostegno psicologico, assistenza legale, l’educazione nelle scuole, la difesa della legge 194/78 per la sua piena applicazione insieme al coordinamento 194 SenzaObiezione, la lotta contro una cultura e una politica sessista che determinano una società discriminante e prigioniera, le campagne per i diritti di tutti e tutte, in opposizione ad ogni sopruso e a quanto negato e molto molto di più è per Casa delle Donne una sfida difficile, fatta di continue intimidazioni,responsabilità, carichi. Questi pesi non ci fanno barcollare, anzi ci rafforzano e noi dritte andiamo avanti per la libertà femminile e seguiteremo ad agire con determinazione.”

Cristina Amici Degli Elci

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