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Cronaca

JESI Caso Cercaci: «La consigliera si deve dimettere»

Lettera aperta di associazioni, partiti, sindacati e movimenti per chiederne la rimozione dall’incarico dopo che la stessa si era sventolata in diretta streaming con la bandiera della Rsi

JESI, 9 agosto 2021 – In questo agosto bollente di temperature e d’incendi va alimentandosi vieppiù anche il fuoco che brucia attorno al caso Cercaci.

Chiara Cercaci, la consigliera di maggioranza – Jesiamo – che in occasione di una riunione di commissione consiliare, il 27 luglio scorso, trasmessa in diretta streamig, si era sventolata, coram populo, con un tappetino da mouse recante impressa la bandiera della Rsi, la Repubblica sociale italiana.

Apriti cielo, e non poteva essere altrimenti. Un gesto che ha fatto il giro d’Italia, e la furente polemica politico istituzionale che ne è seguita, come è noto, ha portato la consigliera a fare un passo di lato, l’uscita, cioè, dalla sua civica ma non dallo scranno di consigliere comunale. Come da tutte le parti, compresa la maggioranza e Jesiamo, avevano invece chiesto.

Ritornano oggi, quindi, alla carica, con una lettera aperta, movimenti, sindacati, associazioni, aggregazioni politiche rivolgendosi al sindaco Massimo Bacci e al Presidente del Consiglio comunale, Daniele Massaccessi, affinchè «prendano provvedimenti a partire dalla segnalazione alle autorità competenti di quanto accaduto e  richiedano le dimissioni della consigliera dal suo incarico istituzionale, allontanando inoltre dalla maggioranza che governa la Città di Jesi quanti non si riconoscono, come la Cercaci, nella Costituzione italiana e nello Statuto e Regolamento del Comune di Jesi. Infine, chiediamo al Sindaco la convocazione del Comitato delle istituzioni democratiche in una diretta streaming per informare tutta la città in merito ai provvedimenti presi».

Un gesto, quello della consigliera, ritenuto «gravissimo perché avvenuto durante una riunione istituzionale, aggravato anche dalle parole della Cercaci rilasciate alla stampa successivamente al  gesto compiuto». 

«Sono una persona pacifica e liberale – aveva detto -. Rivendico il mio percorso civico, non ho mai avuto la tessera di nessun partito. Mi ero messa al computer l’altro giorno per la commissione, era caldo, non ho l’aria condizionata a casa e ho preso quell’oggetto che è un dono di amici di anni fa. Me lo hanno regalato, certo, perché sono di destra: non posso rinnegare le mie idee. Non ho agitato niente con malizia».

Hanno firmato:

Anpi Sezione – Jesi, Anpi Provinciale – Ancona, Altaqwa – Jesi, – Amiv Jesi -Vallesina, – Arci Jesi-Fabriano, Articolo 1 – Jesi, – Azione Cattolica – Jesi, Casa delle Culture – Jesi,  Casa delle donne – Jesi, Centro Studi Libertari Fabbri – Jesi, Circolo Azzaruolo Legambiente – Jesi, Cdc Jesi e Vallesina, Circolo Stefano Rodotà Cisl Jesi, Cgil – Jesi, Fiom- Jesi,  Lega Spi- Cgil Jesi, Uil Jesi, Istituto Gramsci Marche – Sezione di Jesi, Jesi in Comune, Movimento Repubblicani Europei- Jesi, Partito Democratico – Jesi, P.R.C. -Jesi, Qua la Mano – Jesi, Sinistra Italiana Jesi e Vallesina, Spaziostello – Jesi, 6000 Sardine Marche, Ami -Ancona, Associazione di Amicizia Italia-Cuba, Donne in Campo Marche, Dipende da Noi- Provincia di Ancona, Federazione Giovani Socialisti Marche, Libera-Presidio Rocco Chinnici-Ancona, Molto di Più di 194-Rete Femminista Marche, Possibile Marche, Sinistra Italiana Marche

(p.n.)

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