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Cronaca

JESI Caterpillar: «Vergogna», direttore stabilimento costretto ad andarsene (video)

Proclamato dai sindacati lo sciopero per lunedì, rabbia e disperazione dei lavoratori

JESI, 10 dicembre 2021«Vergogna», «Abbiamo una famiglia», «Vattene via»: sono state le parole dei lavoratori della Caterpillar di Jesi al direttore dello stabilimento, presentatosi stamattina durante la mobilitazione per annunciarne la chiusura.

Da sinistra Beldomenico e Jean Mathieu Chatain

Con il nome Caterpillar da ormai 25 anni, prima Sima e dopo ancora Hydropro , nell’azienda lavorano circa 280 persone, tutti molto giovani, di cui una ottantina sono interinali che avrebbero dovuto, almeno alcuni, ad anno nuovo, essere assunti in pianta stabile. Nessuna cassa integrazione di recente, motivo per cui la notizia è stata una sorpresa, una gran brutta sorpresa.

In mobilitazione questa mattina, nel piazzale antistante lo stabile, c’erano gli operai e i sindacati, poi raggiunti da Jean Mathieu Chatain, Industrial Strategy and technical Services Manager at Caterpillar Inc., origini francesi.

Dopo essere riuscito a prendere la parola, ha detto: «Buongiorno signori, da trentadue anni sono in Caterpillar. Devo darvi una notizia difficile per me, professionalmente e umanamente: la cessazione di ogni attività produttiva dello stabilimento con conseguente procedura di licenziamento che coinvolge tutti. So che è una notizia molto difficile per le persone e per la comunità, questo non deve essere visto come una valutazione della performance delle persone o dei risultati dell’azienda. La Caterpillar deve affrontare un problema di capacità».

Insomma, i cilindri sfilettati costano meno altrove.

La rabbia degli operai è montata, costringendo il rappresentante ad andarsene via tra agenti di polizia e guardie del corpo.

«Si deve vergognare di quello che dice – gli ha detto Tiziano Beldomenico (Fiom Cgil), che era sul posto con i colleghi Maurizio Gabrielli e Davide Fiordelmondo -. Se deve dare comunicazioni ai lavoratori chieda un’ora di assemblea, tempo pagato dall’azienda, visto che è una delle poche cose che può ancora fare. Ora vogliamo sapere come i lavoratori pagheranno le bollette, dopo Natale cosa porteranno a casa e dove andranno a lavorare».

Non sono mancati momenti di agitazione e disperazione tra gli operai che si sono sostenuti a vicenda. Per la giornata di lunedì è indetto uno sciopero.

Eleonora Dottori

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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