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Cronaca

JESI Centro storico e movida: «Con la stretta è cambiato poco»

I residenti dopo l’ennesima nottata rumorosa, nonostante l’obbligo di chiusura dei locali all’una

JESI, 27 settembre 2021Ancora un week end rumoroso per i residenti del centro storico. Nonostante l’ordinanza di chiusura all’una per i locali della parte storica della città, non sono mancati i disagi sebbene in maniera forse meno intensa che nelle scorse settimane.

«Ancora caos nelle vie del centro – sottolinea qualcuno -. La restrizione ha fatto peggio».

L’obbligo di chiusura non ha sortito, almeno per ora, l’effetto sperato: a notte fonda, stando al racconto di chi abita in centro, c’era ancora chi girava nei vicoli rumorosamente creando disagi e impedendo un sereno riposo. Problema complesso certo, ma chiudere prima non impedisce di restare in centro e, se non vi sono controlli, non impedisce ad alcuni – che poi sono la minoranza – di lasciarsi andare ad azioni e comportamenti deprecabili.

«Erano le 4 di notte e ancora non era finita. Si è fatto di tutto ma nessuno ascolta o agisce per il vivere in pace e il dormire sereni».

I residenti sono esasperati, il refrain è sempre quello: «Giovani ubriachi, le risse: le cose devono cambiare». L’ordinanza di chiusura anticipata per i locali vale anche per i prossimi due week end, quello del 1-3 ottobre e dell’8-10 ottobre.

Una decisione frutto dell’incontro tra il sindaco Massimo Bacci e il Prefetto volta, almeno nelle intenzioni, a risolvere il problema dell’affollamento notturno e degli atti di violenza e inciviltà che si sono verificati ultimamente e che non sono nuovi nel centro storico.

La chiusura non è stata presa bene dai gestori dei locali – come era facilmente immaginabile – gestori che si incontreranno per trovare una soluzione condivisa che non li penalizzi.

Eleonora Dottori

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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