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JESI Centro storico, residenti al Sindaco: «Non ha capito il problema…»

La vitalità della zona non si misura dalla presenza di giovanissimi nelle nottate del weekend

JESI, 3 marzo 2020 – Dalla replica a mezzo stampa del primo cittadino emerge, ancora una volta come sempre avvenuto in questi anni, la tendenza del tutto opposta rispetto al fare da “paciere”.

Anzi, ancora una volta vengono messe in contrapposizione le legittime richieste di controlli e rispetto con le attività “fuori controllo” che avvengono nelle nottate dei fine settimana. In questo modo, anziché conciliare le legittime esigenze delle parti, viene esasperato il conflitto e vengono esacerbati gli animi.

Nessuno chiede la chiusura di locali, nessuno mette in dubbio la legittimità di aprirli: viene solamente chiesto di far rispettare a chi non lo fa (un’esigua minoranza) le minime leggi nella conduzione di tali attività, leggi che valgono per tutti.

Se si è giunti a formulare un esposto, dopo anni di richieste di controlli, di lamentele, di denunce, di segnalazioni inascoltate rispetto a un fenomeno che tutti conoscono, che va in scena da anni tutti i fine settimana, che è ben noto a tutti e che dovrebbe in primis esserlo da parte di chi amministra la città, se si è giunti a un atto formale e non leggero, è chiaro che il problema è evidente e che non si è fatto nulla se non per risolverlo, quantomeno nemmeno per comprenderlo e verificarlo.

Si chiede collaborazione non scontro

Nella risposta del Sindaco emerge ancora una volta la mancata comprensione del fenomeno e un certo sviare dall’oggetto delle richieste. Non si chiede nessuna serrata, solo il rispetto delle regole di convivenza dopo anni di mancata osservazione. Si chiedeva collaborazione e non scontro.

Il centro storico stava morendo? Può darsi, ma la questione non si può analizzare e liquidare solamente alla luce della presenza di un numero consistente di giovanissimi fino a tarda notte una o talvolta due notti a settimana.

Perché si “rivitalizza” il centro storico solo di notte?

Non è questo il rivitalizzare un centro storico. La parte vecchia della città è in evidente sofferenza “diurna” causa attività commerciali in crisi (a queste però non si fa molto riferimento, anzi, si assiste alle continue chiusure e si rincarano i problemi con dei lavori continui che mettono in difficoltà, con il pagamento dei posteggi per chi viene di giorno etc), causa un continuo calo della residenzialità (con i relativi investimenti nella qualità e nella manutenzione degli immobili), causa molte problematiche che affrontano i residenti (posti auto, mancata raccolta dei rifiuti porta a porta a fronte del pagamento della tassa rifiuti come chi usufruisce del servizio, isole ecologiche spesso trasformate in discariche a cielo aperto, piccioni e topi in aumento costante, assenza di manutenzione ordinaria in molte aree meno visibili rispetto a Piazza Pergolesi etc).

Sulla definizione di vitalità di un centro cittadino determinata solo dalla folta presenza di giovanissimi nelle nottate del weekend ci sarebbe molto da ridire e da riflettere. Perché allora tali attività non sono aperte anche di giorno se rivitalizzano in modo così evidente come segnalato il centro storico?

Inascoltati per anni

Costringere decine di cittadini a depositare un esposto significa anni di non ascolto e ripetizione di alcune illegalità, ovviamente non da parte di tutti, anzi, come spesso accade di un’esigua minoranza che, data l’assenza di controlli e interventi, si ritiene giustificata a procedere in tal modo, ancor più raccogliendo sostegno da tali esternazioni dell’Amministrazione cittadina.

Alcuni residenti del centro storico

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