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Cronaca

Jesi Cgil a congresso, fase economica preoccupante

Il segretario uscente Marco Bastianelli: «I segnali di rallentamento ci sono tutti, è tempo di rimboccarsi le maniche»

Jesi, 11 gennaio 2023 – Da ieri il X Congresso della Cgil di Ancona, all’hotel Federico II, in una fase molto delicata per l’economia del territorio.

Aprendo i lavori, il segretario uscente Marco Bastianeli, ha fatto il punto.

«I segnali di rallentamento ci sono tutti. E’ tempo di rimboccarsi le maniche: nella provincia, a fronte del traino di aree importanti come il porto, ampie zone, come il Fabrianese, arrancano. Il manifatturiero è in  difficoltà e, se pure l’export 2022 è cresciuto, il numero delle imprese attive resta calante».

La Camera del Lavoro di Ancona giunge all’assise dopo aver tenuto 446 assemblee di base coinvolgendo circa 8.500 iscritti.  

Marco Bastianelli

I dati

Dalla popolazione alle imprese, il segno meno è costante. Dal punto di vista demografico, secondo i dati Istat elaborati dall’Ires Cgil, dal 2012 al 2022, la provincia ha perso ben 15. 216 residenti, pari a  -3,2%, il calo ha interessato l’85% dei Comuni. Le stime Istat rilevano per il 2031 un ulteriore calo di 14.217 individui, pari al – 3,1%, di cui 10.094 di età compresa tra 0 e 14 anni (-18%).

Il calo riguarda anche le imprese attive: dal 2011 al 2021 sono diminuite dell’8,6% ovvero -3.641. In questo contesto si inseriscono i numeri del mercato del lavoro sempre più precario: nel 2021, il tasso di inattività nella provincia è del 29%, la disoccupazione giovanile si piazza al 23,5% e tra uomini e donne il tasso di occupazione registra una differenza di 11,9 punti percentuale  a discapito delle donne. Il part-time incide per il 32,7% dei dipendenti privati, di questi, dal 2011 al 2021, quelli con contratto a tempo pieno e indeterminato sono diminuiti di 10mila unità.

In dieci anni, la manifattura ha perso il 9,7% della forza lavoro mentre il terziario, dove si accentra la precarietà, aumenta del 12,9%. A questo si aggiunge una retribuzione media lorda annua di 20.853 euro con le donne che percepiscono in media 8mila euro lordi in meno rispetto agli uomini. Ultimo tassello, le pensioni: 114mila prestazioni sono inferiori a 750 euro mensili e cioè sotto la soglia della povertà.

La Cgil

L’analisi di Bastianelli viaggia veloce: «Nella provincia, due crisi industriali hanno segnato questa fase: la vicenda Elica e la Caterpillar di Jesi. In entrambi i casi, una gestione intelligente ha permesso al sindacato importanti risultati sul fronte dell’occupazione». E ora si guarda ad Amazon.

«Il prossimo arrivo a Jesi di Amazon – ha sottolineato il segretario uscente – va letto come punto di ripartenza importante per il territorio e come una grande occasione di lavoro, che va dunque gestita con lungimiranza dalla Cgil».

«In questo momento la provincia, quella più interessata a nodi strategici come porto, interporto, aeroporto, ferrovia, potrebbe essere quella che rischia di più, potremo giocarci passaggi essenziali. Un rischio che c’è e che si potrebbe anche intravvedere come prossimo effetto dell’aziendalizzazione su scala provinciale della sanità. Molto del possibile è nella capacità e lungimiranza del governo regionale che invece si caratterizza per scarso confronto, miopia strategica e prevalenza di interessi localistici e di parte».

La Cgil di Ancona, in questi anni difficili, ha puntato sulla contrattazione possibile, aziendale e territoriale. Sono stati raggiunti importanti risultati negli appalti con la firma di protocolli in molti Comuni e all’Università mentre il prossimo avvio dell’azienda unica provinciale per i rifiuti è anche il risultato di otto anni di battaglie sindacali

«La Cgil di Ancona – ha concluso il segretario uscente – guarda al futuro, forte di 48mila iscritti, della leadership diffusa nelle Rsu (rappresentanze sindacali unitarie) e di un quadro dirigente rinnovato, ringiovanito e ad alto tasso di presenza femminile».

I lavori proseguono anche nella giornata odierna.

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