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JESI CHIAREZZA SULL’ISCRIZIONE ANAGRAFICA DEI RICHIEDENTI ASILO

Jesi in Comune

Ordine del giorno di Jesi in Comune: «Le iscrizioni e variazioni anagrafiche dello straniero regolarmente soggiornante sono effettuate alle medesime condizioni dei cittadini italiani»

JESI, 26 settembre 2019- Si tornerà a parlare dell’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo in occasione del Consiglio comunale convocato per oggi pomeriggio. A sollecitare il Sindaco è il gruppo consiliare Jesi in Comune che ha presentato un ordine del giorno.

comune di JesiLa questione era finita all’attenzione dell’assise cittadina già lo scorso febbraio, quando in osservazione al Decreto sicurezza il Comune aveva fatto ricorso al Testo unico sull’immigrazione e parlato di “accoglienza creativa”. L’elemento preso in esame del Decreto era l’impossibilità di iscrivere all’anagrafe i richiedenti asilo muniti di permesso di soggiorno, il che comporta la perdita di alcuni diritti importanti come l’accesso all’assistenza sanitaria ordinaria e la ricerca di un lavoro. Era stato il consigliere Tommaso Cioncolini di Jesinisieme ad elaborare una proposta alternativa denominata, appunto, accoglienza creativa.

In pratica, sebbene il permesso di soggiorno non sia più documento valido per l’iscrizione anagrafica, dopo tre mesi di dimora abituale, il Comune è obbligato a riconoscere l’iscrizione. 

Per formalizzare la domanda di residenza servono comunque i documenti, da qui la richiesta di Jesi in Comune che invita il Sindaco: «A procedere nel modo ritenuto più idoneo allo scopo affinché gli ufficiali dello stato civile del Comune di Jesi consentano l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo ogniqualvolta emerga il relativo diritto dei medesimi sulla base di dichiarazioni, accertamenti o presentazione di documenti di riconoscimento diversi dal permesso di soggiorno, (come ad esempio il Modello C3), di identificazione del richiedente stesso da parte dell’autorità di pubblica sicurezza».

L’ordine del giorno mette in luce il presupposto che “le iscrizioni e variazioni anagrafiche dello straniero regolarmente soggiornante sono effettuate alle medesime condizioni dei cittadini italiani” e che la normativa «non pone alcun esplicito divieto, ma si limita ad escludere che la particolare tipologia di permesso di soggiorno per richiedenti asilo possa essere documento utile per formalizzare la domanda di residenza».

L’interpretazione è stata fatta propria anche da pronunce giudiziarie in materia, come il Tribunale di Firenze, il Tribunale di Bologna e del Tribunale di Ancona obbligando il Comune di Ancona ad accettare l’iscrizione anagrafica del richiedente. Alla luce delle pronunce dei tribunali il diniego dell’iscrizione anagrafica dei richiedenti esporrebbe il Comune a condotte stigmatizzabili in sede giudiziaria e a pesanti rischi risarcitori per la negazione di un diritto di rango costituzionale.

(e.d.)

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