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Cronaca

JESI CIAO GINO, ORA “LASCIA CH’IO PIANGA”

Commozione in San Francesco d’Assisi ai funerali dell’artista Sampaolesi, accanto al feretro anche alcuni suoi dipinti

JESI, 11 dicembre 2018 – La commozione palpabile che ha accompagnato il rito funebre per Gino Sampaolesi si è dispiegata nella chiesa di San Francesco d’Assisi quando, alla fine, Rosa Sorice ha cantato la celeberrima aria Lascia ch’io pianga dal Rinaldo di Haendel.

Come se l’incredulità attonita per quella morte (leggi l’articolo), il dolore compresso, la tristezza per chi non c’è più, si potessero finalmente sciogliere in lacrime liberatorie. Sono venuti in tanti a salutare per l’ultima volta questo artista unico, che «aveva saputo unire pittura, scrittura, musica, meccanica, scienze e arte culinaria, che amava Jesi e soprattutto la Vallesina». Un «escursionista libero e vagabondo» e oste con il pennello, dal Tana Libera Tutti, al Tanto Tutto e Troppo, al Tamburo Battente. Locali pieni della sua vita, della sua personalità, della sua stravagante bellezza, dove potevi ritrovarti anche sopra un tavolo tanto che «non sembrava di stare in Vallesina, ma in Messico».

La voce di Grazia Tiberi ha poposto un altro momento di commozione con una bellissima poesia scritta dallo stesso Gino, L’ultimo volo, lui che ora «abita nel sogno», come è stato ricordato.

C’erano anche i suoi quadri. Disposti prima sul sagrato, poi intorno al feretro, in chiesa. Tre della sua ultima mostra nell’atrio di Palazzo Franchetti, inaugurata la scorsa settimana e che lui non ha potuto concludere, ma anche dipinti portati dagli amici, quelli che ognuno aveva per sè.

«Il Signore se lo è ripreso – ha detto nell’omelia don Pierpaolo Fabbri, il parroco -, ce lo ha lasciato 70 anni quaggiù ma forse aveva bisogno di un artista in Cielo».

Gino Sampaolesi

«Ha usato le doti che possedeva per relazionarsi con gli altri e tutto è fissato nelle sue tele, nelle sue opere ha espresso se stesso. Ma quello che ci rimane è l’amore che Gino ha saputo produrre e seminare sulla terra, che non potrà mai essere distrutto. Questa è la sua eredità più importante».

Le spoglie di Gino Sampaolesi riposeranno nel cimitero di Jesi.

Pino Nardella

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