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Cronaca

JESI Cittadinanza a Patrick Zaki, unanimità del Consiglio comunale

Lo studente dell’Università di Bologna è arbitrariamente incarcerato da più di un anno in Egitto, Jesi fra i Comuni che appoggiano la proposta di renderlo cittadino italiano

JESI, 29 maggio 2021 – Anche il Comune di Jesi supporta la proposta passata in Senato per la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna di origini egiziane arbitrariamente incarcerato in Egitto il 7 febbraio 2020. Una grave violazione di diritti umani, per cui il Parlamento italiano intende intervenire rendendo Patrick cittadino italiano, per avere più margine di manovra in sede internazionale.

L’Ordine del giorno è stato presentato da tutti i capigruppo nell’ultimo Consiglio comunale di giovedì 27, votato poi all’unanimità dall’assise cittadina.

«Da una parte l’Odg serve a sensibilizzare, dall’altro a fare pressione su organi più in alto del nostro – ha spiegato il consigliere Francesco Coltorti –. Gli Ordini del giorno che non riguardano specificamente la città di Jesi fanno sì che se ne parli anche al di fuori del Consiglio, che deve fungere anche da altoparlante per notizie che hanno un tale impatto».

«Per 9 volte Zaki è andato di fronte alla Corte di giustizia del Cairo e per 9 volte è stata prorogata di 45 giorni la custodia cautelare – ha aggiunto Giancarlo Catani –. Tutto questo solo per aver espresso un’opinione»

Il ricercatore 28enne è stato arrestato nella sua patria d’origine con l’accusa di propaganda sovversiva da parte del governo reazionario e dittatoriale di al-Sisi.

Ma strisciano anche all’interno dell’Unione Europea pericoli liberticidi: Ungheria e Polonia, solo per fare un esempio, oltre alla vicina Russia con le ultime vicende bielorusse e non solo.

«Pur non essendo fra i firmatari per mere ragioni tecniche, condivido pienamente questo Odg – ha detto Silvia Gregori – perché ci fa capire la necessità di mettere sotto i riflettori la situazione egiziana e apprezzare di più la nostra libertà. Che questa cittadinanza porti gli organismi internazionali a livello europeo ad aprire un canale di dialogo con l’Egitto e facciano scarcerare questa persona, che non ha fatto niente di male: è quello che accade in Paesi che non conoscono democrazia e libertà».

L’iniziativa in Piazza Pergolesi di Amnesty International per la scarcerazione di Patrick Zaki

Un carcere duro e senza la possibilità di tornare dalla famiglia, quello in cui si trova Patrick Zaki, che fa temere anche alla luce del precedente di Giulio Regeni.

Elisa Ortolani

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