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JESI “CLUB DELLE BALETTE”: PROMUOVERE UNA RICERCA STORICA

Carla Saveri in Consiglio comunale: «Importante avere conoscenza sull’uso che la nostra città faceva di queste antenate delle palline da tennis»

JESI, 7 novembre 2019 – Scoprire la storia, l’uso che la città faceva delle balette, le antenate delle palline da tennis. Questa la proposta avanzata da Carla Saveri, a nome del Club delle balette, al Consiglio comunale affinchè sia prevista una borsa di studio promossa dal Club, dal Comune e da privati per dare vita a un’indagine storico – scientifico – archivistica sul gioco della pallacorda, che coinvolga Jesi ma anche altre città, non solo marchigiane.

Carla Saveri

«Questo che stiamo vivendo è un momento molto importante per il tennis italiano – ha evidenziato Carla Saveri, invitata quale ospite dell’assise cittadina -. Nel 2021 Torino ospiterà l’Atp Finals, una competizione tennistica molto prestigiosa in campo internazionale: con il Club parteciperemo alla manifestazione per dare lustro al ritrovamento avvenuto nel pozzo del Palazzo della Signoria cui è seguito, nel 2014, un interessante convegno al Circolo Cittadino con i massimi esperti di storia dello sport e in quella sede Gianni Clerici auspicò proprio la nascita di un Club».

Le “balette” custodite a Palazzo Pianetti

L’Italia è una nazione guida per il tennis sin da tempi antichi: alcune città italiane come Mantova hanno una tradizione conclamata, l’auspicio dei soci del Club è che anche Jesi possa avere questo lustro.

«L’obiettivo è anche quello di tessere sinergie sul territorio: abbiamo preso contatti con il Country Club di Cortina, con Acca Academy, con l’orafa Maria Marchegiani –  ha spiegato ancora -. Pensiamo anche a progetti a lungo termine, come la realizzazione di un docufilm, ma prima ci terremo ad avere una conoscenza storica sull’uso che la nostra città faceva di queste balette».

Le “palline per il giuoco di rachetta” (tennis), secoli XVII – XVIII, in tutto nove, si trovano in una teca all’inizio della Galleria degli Stucchi di Palazzo Pianetti.  Sono rarissime e furono ritrovate nel pozzo di Palazzo della Signoria – sede ora della biblioteca – e al mondo non ne esistono altri esemplari se non in Italia in quanto non si conoscono altri ritrovamenti del genere.

Una di esse è addirittura dipinta a testimonianza di quanto fossero costose e preziose.

(e.d.)

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