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Cronaca

JESI CNA E NUOVE IMPRESE: DEBOLI SEGNALI DI RIPRESA, JESI LA “LOCOMOTIVA” MA IL COMMERCIO CONTINUA A SOFFRIRE

JESI, 19 dicembre 2016 – Secondo uno studio condotto dalla Cna, per l’area di Jesi nel 2016 si raccolgono piccoli segnali di ripresa  e, questo cambio di rotta, trova una conferma da un punto di vista numerico, sia con l’aumento delle imprese attive, che da un sondaggio condotto su un campione di imprenditori locali, che affermano di avere la percezione che qualcosa stia cambiando.

Andrea Riccardi

“Stiamo aspettando i dati della Camera di Commercio sull’intero 2016 e di conoscere l’andamento effettivo delle vendite natalizie – spiega Andrea Riccardi segretario della Cna di Jesi area vasta – tuttavia, facendo delle stime ed elaborando il rapporto economico dei primi nove mesi dell’anno, possiamo affermare che il numero di imprese è aumentato e che la città di Jesi conta un buon numero di nuove aperture”.

Secondo lo studio della Cna, per l’area di Jesi nei primi nove mesi del 2016, il saldo tra nuovi iscritti (379) e imprese cessate (323) è positivo (+56) ed è così elevato da coincidere con quello dell’intera provincia (+56).

“E’ difficile dire quale sia il settore che cresce maggiormente – prosegue Giovanni Dini responsabile Centro Studi Sistema della Cna Marche – infatti, si registra un notevole numero di nuove imprese non ancora classificate per attività (135 su 379, cioè il 35,6% delle nuove imprese). Interessante è notare come gran parte delle nuove imprese non classificate si concentri nel comune di Jesi: si tratta di 90 nuove imprese su un totale di 201, un rapporto quasi di 1 a 2 che denota il dinamismo della nuova imprenditoria della città, che rende difficile classificarla secondo la codificazione delle attività note”.

Dall’analisi condotta si evidenzia come, tra i pochi settori che registrano un saldo positivo, c’è quello delle attività manifatturiere (+6): in questo caso, ciò che conta non è l’ammontare del saldo, quanto piuttosto il trend di crescita che caratterizza le attività produttive dell’area, in netta controtendenza con quanto si registra per il complesso della provincia, dove le attività manifatturiere continuano a ridursi di numero (-37).

“Fatta eccezione per le imprese non classificate – continua Riccardi – il più ampio numero di nuove imprese è registrato dal commercio (56 casi), seguito dall’agricoltura (52) e dalle costruzioni (39).

Di contro, il più alto numero di cessazioni riguarda gli stessi settori, nello stesso ordine: in primo luogo il commercio (84 casi), poi l’agricoltura (64) e quindi le costruzioni (45)”.

Puntando l’attenzione sui singoli comuni dell’area, i saldi tra aperture e chiusure sono positivi per Jesi (+46), Rosora (+7), Monsano (+5), Monteroberto (+4), Castelbellino (+3), Maiolati Spontini (+1), Mergo (+1), Santa Maria Nuova (+1) e San Paolo di Jesi (+1); chiudono in parità Castelplanio e Filottrano; segnano un maggior numero di cessazioni su iscrizioni: Cupramontana (-10), San Marcello (-2) e Poggio San Marcello (-1).

“L’auspicio è che per il periodo natalizio si acquistino i regali nei negozi del centro e dei quartieri periferici e si scelgano i prodotti del territorio – conclude il segretario della Cna di Jesi area vasta – Si sono definiti e pubblicizzati da tempo i cartelloni con le  iniziative locali, in grado di richiamare cittadini e turisti; i commercianti e gli artigiani hanno predisposto le vetrine e contribuito a creare un clima di festa; nelle piazze e per le vie delle città si sono installate le luminarie, alberi addobbati e presepi, ma per uscire dalla crisi e fare ripartire i consumi non è sufficiente il Natale, servono azioni forti, da parte della politica, che siano in grado di costruire nuove aspettative. Servono azioni volte a sostenere le imprese e far tornare il nostro Paese un vero motore di sviluppo e di crescita”.

 

 

 

 

 

 

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