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Cronaca

JESI COMPLESSO SAN MARTINO, IL FLOP DELL’AUTO-RECUPERO: L’IMMOBILE IN UNO STATO PIETOSO

sanmartino3JESI, 26 settembre 2016 – Quando l’idea di mettere a disposizione immobili pubblici per favorire l’edilizia privata fu lanciata trovò subito ampi consensi, al punto tale che gli amministratori pubblici, agli inizi del 2014, decisero di lanciare una proposta innovativa: acquistare un alloggio mediante il così detto “auto-recupero”. Come sede di questo progetto si scelse il complesso San Martino, in una zona centrale della città, al tempo stesso appartata e fuori dall’area dello struscio di corso Matteotti. In quella grossa struttura, un tempo sede anche di un istituto scolastico, oggi ospitante laboratori comunali, la sede della Banda musicale cittadina, una scuola privata di musica ed altro ancora, si sarebbero realizzati ben 15 alloggi di varie superfici, con affaccio  su via Pastrengo.

All’acquisto di uno di questi 15 appartamenti in auto recupero potevano aspirare solamente coloro che, all’epoca, avevano un reddito Isee non superiore ad €. 39.701,19 (si, nel bando erano previsti anche gli spiccioli) e che non avevano avuti assegnati altri alloggi pubblici, né, logicamente, che fossero possessori di altre case di civile abitazione.

sanmartino4All’inizio l’idea piacque a tantissime persone e il progetto di auto-recupero ottenne notevoli consensi, dimostrati dalla massiccia partecipazione di cittadini agli incontri indetti dall’Amministrazione comunale; poi l’interesse è sceso e dell’auto-recupero al San Martino non se ne sentì più parlare. Un silenzio certamente provocato dall’andamento dell’economia locale e nazionale, dall’insicurezza dei posti di lavoro e da altri fattori frenanti gli investimenti delle famiglie. E dire che questo autorecupero poteva rappresentare una calamita per i lavoratori, esso, infatti, consisteva nell’abbattimento del costo finale sia per un contributo regionale a fondo perduto (all’epoca si parlava di un massimo di 50.000,00 euro per alloggio) così come per la possibilità, da parte dell’acquirente, di prestare la sua opera nel cantiere incaricato della ristrutturazione dello stabile; ore o giornate di lavoro che sarebbero andate a decurtare il prezzo di acquisto dell’appartamento scelto.

Un bel progetto quello dell’autorecupero, una occasione che in altre parti della nostra Italia ha trovato centinaia di aderenti che, grazie a questa occasione, si sono potuti costruire casa ad un prezzo più che equo.

sanmartino2A distanza di oltre due anni, nonostante le dimostrazioni di adesione, il complesso San Martino destinato all’auto-recupero è sempre li, in attesa che qualcuno metta mano ai lavori di ristrutturazione e trasformazione. Anzi, a questo punto sarebbe opportuno che chi è preposto alla sicurezza pubblica prenda immediati provvedimenti perché una grossa fetta del complesso rischia il crollo. Già è evidente la caduta di circa 50 metri quadrati del soffitto avvenuta il 25 aprile scorso; in alcune stanze sono crollati anche i pavimenti ed il disordine impera. Un quadro, quello attuale, che è destinato inevitabilmente a peggiorare se non si prendono provvedimenti. Come primo intervento, visto l’approssimarsi della brutta stagione e delle conseguenti piogge , sarebbe opportuno procedere alla copertura dell’intero complesso, allo sgombero delle stanze dove sono depositati anche faldoni di non si sa quale ufficio. Non sarebbe male procedere anche ad una manutenzione straordinaria non solo della parte interessata dal crollo del tetto, ma anche dell’intera complesso San Martino dove lavorano i dipendenti comunali, dove appassionati di musica si recano per apprendere le nozioni di canto o lo studio degli strumenti musicali. Insomma, sarebbe opportuno che chi preposto effettui un sopralluogo accurato e adotti gli accorgimenti che si renderanno necessari.

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