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JESI Con i capolavori muti di Buster Keaton si è chiuso il Festival

Sul palco del Teatro una grande lezione di spessore artistico, tecnico, mimico, funambolico

JESI, 6 ottobre 2020 – Il Festival Pergolesi Spontini ha chiuso i battenti, domenica a Jesi, in un teatro diventato cinema per una sera, con un’orchestra che ha commentato tre film muti, di e con quel grande che è stato Buster Keaton che ha festeggiato i suoi cent’anni (il corto One week è del 1920) con una grande lezione di spessore artistico, tecnico, mimico, funambolico.

“One Week”

Il film è un capolavoro, così come gli altri due “The boat”, del 1921 e “Cops”, del 1922, e hanno come comune denominatore l’uomo americano che con un martello, una bolletta, un chiodo e un trapano si fa da sé, costruisce e disfa la sua America.

Case sbilenche e traballanti diventano una giostra (quante metafore per quei tempi e oggi no? direte voi), barche sgangherate e appena varate che attraversano fiumi e mari in tempesta con scene esilaranti, l’uomo che alla fine chiude il potere, la polizia, dentro a un palazzone e se ne va a cercare la sua vita appena iniziata.

La scelta dei tre film muti, perfettamente restaurati, è stata azzeccata, e rappresenta anche uno spicchio di speranza per questi tempi in cui c’è bisogno anche di una risata liberatoria.

La “sala cinematografica” ha goduto di un accompagnato dal vivo, con musiche appositamente scritte da tre compositori dei nostri giorni, Virginio Zoccatelli, Federico Biscione e Marco Attura. È lui che ha diretto il cine-concerto sul podio col Time Machine Ensemble, il gruppo di giovani musicisti in residenza al Festival Pergolesi Spontini.

Un festival che non poteva concludersi meglio, un Pergolesi che, finalmente, scoppia a ridere. E di gran gusto.

Le comiche non sono solo … comiche, sono esercizi didattici che portano dal paradossale al capolavoro, non importa se hanno cent’anni.

Giovanni Filosa

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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