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JESI CONCERTO AL DUOMO PER L’EPIFANIA DI GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI

Questa sera alle 21 con l’Orchestra Barocca delle Marche “Accademia del Leone”

JESI, 5 gennaio 2019 – Un prestigioso evento musicale al duomo questa sera, sabato 5 gennaio alle ore 21 con ingresso libero, lancia un nuovo appuntamento con la grande musica: il “Concerto dell’Epifania – Per la nascita di Pergolesi”.
Promosso dalla Fondazione “Alessandro Lanari” – con la collaborazione del comune di Jesi e il prezioso sostegno di diversi sponsor che ne hanno compreso valore e importanza – il progetto culturale si presenta da un lato come chiusura in musica del periodo natalizio, dall’altro nella sua specifica di ricordare Giambattista Pergolesi nel suo giorno natale – il 4 gennaio – e proprio nella chiesa in cui fu battezzato nel 1710.
Così, se il 16 marzo scorso la Fondazione “Lanari” ha dato inizio all’uso di commemorare il trapasso di Pergolesi eseguendone il meraviglioso “Stabat Mater”, oggi la Fondazione stessa ne lancia la celebrazione della nascita a gennaio: con l’impegno che entrambe la date siano d’ora in poi appuntamenti fissi ogni anno.
INTERPRETI DI QUALITÀ – L’ORCHESTRA BAROCCA DELLE MARCHE
Il rilievo della serata è suggellato da interpreti di grande spessore: il soprano Pamela Lucciarini, artista specialista applaudita in tutto il mondo, e l’Orchestra Barocca delle MarcheAccademia del Leone”, organico di eccellenza che suona su strumenti antichi con pratica esecutiva storicamente informata.
Primo esempio istituzionale di genere operante in regione, l’Orchestra Barocca delle Marche nasce e ha sede a Jesi, con radici nelle attività del Centro Marchigiano di Musica Barocca, sorto in seno alla rassegna Jesi Barocca che dal 2017 promuove formazione e alta specializzazione tramite incontri, corsi e laboratori di concertazione tenuti da Alessandro Ciccolini, che oggi è primo violino e concertatore dell’Orchestra.
Alessandro Ciccolini è uno dei maggiori interpreti italiani del violino barocco, ma anche autorevole studioso, revisore, compositore e concertatore, formatosi alla pratica strumentale e alla prassi esecutiva antica alla scuola di grandi nomi internazionali del settore, da Koopman a Gatti, Curtis, Mackintosh, Christensen, Manze. Oltre che maestro e guida dell’Orchestra Barocca delle Marche, , Ciccolini è da molti anni punto di riferimento per importanti istituzioni musicali barocche internazionali: primo violino dell’Ensemble Concerto Soave di Marsiglia, diretta da
Jean-Marc Aymes; violino di spalla della celeberrima Cappella Neapolitana di Napoli, diretta da Antonio Florio.
IL PROGRAMMA: UN PERCORSO EVOLUTIVO
Né meno straordinario può essere il programma musicale scelto, che configura un percorso di vera e propria “epifania di Pergolesi”. La serata si apre infatti con due capolavori barocchi del repertorio natalizio: il Concerto grosso in Sol minore, op. 6, n. 8 “fatto per la notte di Natale” di Arcangelo Corelli (1653-1713) e il Concerto a quattro Op. 8 n° 6 in forma di Pastorale per il Santissimo Natale di Giacomo Torelli (1658-1709), che introducono alle atmosfere delle festività ma anche con un chiaro riferimento al “natale di Pergolesi”, a cui idealmente i due grandi autori della generazione precedente cedono il testimone, anagrafico e d’arte.
La struttura del concerto grosso, portata a perfezione da Corelli e tipica espressione della forma barocca presente anche nel brano di Torelli, si sviluppa nel consueto dialogo tra concertino e ripieno – con il concertino formato da due violini e violoncello e il ripieno a quattro parti con due violini, viola e basso continuo – che crea meraviglia sonora dalla dinamica continua tra l’esile agilità virtuosistica del gruppo ristretto e la grandiosità pomposa dell’orchestra completa.
L’omaggio a Pergolesi prosegue con Georg Friedrich Händel (1685-1759): come a glorificarne la nascita se ne propone la cantata Gloria in excelsis Deo, composta a ridosso del 1710, capolavoro di virtuosismo con autentici fuochi d’artificio vocali, ma anche con culmini di profonda ispirazione e commossa intensità. 
Di Antonio Vivaldi (1678-1741) è invece il Concerto n° 8 per due violini solisti e orchestra dalla raccolta L’estro armonico pubblicata nel 1711, che segna il passaggio storico dalla struttura compositiva barocca del concerto grosso a quella nuova e di grande futuro del concerto solistico.
E INFINE “APPARVE” PERGOLESI
L’omaggio del mondo musicale coevo a Giambattista Pergolesi (1710-1736) non può non prevedere la sua “epifania” attraverso musica di propria firma: nella fattispecie, la straordinaria Salve Regina in do minore, che costituisce uno degli apici artistici dell’intera sua opera.
Il lavoro risale agli ultimi mesi di vita, tra fine 1735 e marzo ’36, quando crea i capolavori oggi considerati il suo lascito più significativo: lo Stabat Mater, per soprano e contralto, e appunto il Salve Regina, che nasce per soprano – – la versione presentata – ma vede anche una trasposizione per contralto. Seppure nella natura sonora essenziale di pochi strumenti e una sola voce, la composizione offre una tale felice combinazione di armonie audaci e intimità profonda del flusso melodico, che lascia senza fiato per l’altezza espressiva e la luminosa purezza di sentimento evocata.

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