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Cronaca

JESI Consulta delle donne, il regolamento fa discutere

Agnese Santarelli: «La strada intrapresa è non solo inutile, ma dannosa»

JESI, 12 giugno 2020 – Discussa mercoledì pomeriggio la bozza di regolamento della Consulta delle donne. L’incontro con l’assessora Marisa Campanelli (foto in primo piano), avvenuto in maniera telematica, ha visto coinvolti consiglieri e consigliere di maggioranza e opposizione, associazioni femminili della città.

Marisa Campanelli

Organismo che l’assessora Campanelli ha fortemente voluto ritenendolo fodamentale «per valorizzare la cultura e il ruolo delle donne».

La questione era stata già dibattuta lo scorso novembre in sede di Consiglio comunale e aveva visto le consigliere Manuela Marguccio, del Pd, e Agnese Santarelli di Jesi in Comune, molto scettiche sulla strada intrapresa.

Agnese Santarelli Jesi in Comune

Agnese Santarelli

È proprio Agnese Santarelli a commentare l’incontro di mercoledì scorso, lanciando un appello all’assessora Campanelli «affinché segua la strada della partecipazione e ascolti la voce delle donne e non subisca i veti della sua maggioranza».

«L’assessora alle pari opportunità – prosegue la consigliera – ha preferito costruire la sua proposta con i soli consiglieri e consigliere di maggioranza invece che ascoltare la voce delle associazioni delle donne che da anni lavorano sul nostro territorio sulle tematiche di genere e che costituivano il coordinamento donne. A farne le spese è la necessità di costruire nella nostra città un organismo di rappresentanza femminile che possa dare voce, anche istituzionale, alle battaglie delle donne, oggi più che mai necessarie».

La Consulta per le donne e per le pari opportunità, a cui potranno iscriversi tutte le donne e tutti gli uomini, avrà un consiglio direttivo di nove membri di cui faranno parte un consigliere di maggioranza, un consigliere di minoranza e il Sindaco che la presiederà assumendone la rappresentanza legale e rappresentandola in tutti i rapporti esterni.

«Anche nei rapporti con la stessa Amministrazione comunale che esprime lo stesso Sindaco? – si domanda la Santarelli -. Tutto ovviamente declinato, anche da un punto di vista lessicale, al maschile. La strada intrapresa è non solo inutile, ma dannosa».

(e.d.)

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