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JESI «CONTI PUBBLICI: IL PD CI HA LASCIATO CON LE TOPPE NEL SEDERE»

La pronta replica del sindaco Massimo Bacci in merito alle critiche mosse dai democrat

JESI, 26 ottobre 2019 – Non si è fatta attendere, all’indomani del Consiglio comunale, la replica di Piazza Indipendenza in merito alla presa di posizione del Pd riguardo alla situazione dei conti pubblici. (leggi l’articolo)

«È davvero paradossale che le critiche al bilancio – esordisce la nota del primo cittadino – giungano da chi, come il Pd, ha governato per oltre 35 anni la città lasciando il Comune con le toppe nel sedere e i quartieri in uno stato di pietoso degrado».

È diretto il sindaco Massimo Bacci, in risposta al Partito Democratico, e non le manda a dire, aggiungendo: «Dimentica il Pd che abbiano ereditato un Comune con oltre 35 milioni tra indebitamento e debiti fuori bilancio, praticamente un fardello di quasi 1.000 euro a testa per ogni cittadino, neonati inclusi».

Il sindaco Massimo Bacci

«Con serietà, rigore e responsabilità abbiamo risanato i conti, avviando una drastica lotta a sprechi e privilegi e impostando una nuova organizzazione per migliorare i servizi alla comunità.
Ed oggi – con una gestione di bilancio che viene considerata da analisi ed economisti tra le migliori d’Italia – siamo nelle condizioni di programmare finalmente investimenti per il futuro della città: risorse che sono destinate a nuove scuole, alla riasfaltatura di strade e marciapiedi in tutti i quartieri, all’ambiente, al risparmio energetico, alla pavimentazione di un corso restituendo al cuore di Jesi la dignità che hanno tutti i centri moderni, con le vie principali pavimentate e maggiormente attrattive».
«Mutui per investimenti, dunque, spese per i nostri figli e per il futuro. Non certo come accadeva in passato quando si accumulava debito per pagare consulenze faraonicheprogetti fantasiosi che non avevano possibilità di realizzazione».

Quindi, la stoccata finale: «Lo dovrebbero saper bene certi esponenti del Pd, non tutti fortunatamente, che hanno fatto parte della classe di governo di un recente passato e che ora, senza vergognapudore, parlano di conti pubblici. Si tranquillizzino comunque: sappiano che non lasceremo mai la città, né sotto il profilo economico né sotto quello delle opere pubbliche, nelle condizioni in cui ce l’hanno lasciata. Perché ci siamo assunti un impegno preciso, al di fuori di ogni ambizione e di ogni carrierismo che non ci appartiene: metterci al servizio della nostra città e dare il nostro contributo per cambiarla».

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