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Cronaca

JESI «CONTINUA A STARCI VICINO, CARO ENRY»: SI È SPENTO ENRICO VALERI

Il commosso ricordo del settimanale diocesano Voce della Vallesina dove da dieci anni collaborava in redazione: funerali domani a San Filippo presieduti dal vescovo Gerardo

JESI, 10 luglio 2019 – Si è spento ad Ancona, dove era ricoverato, lunedì sera 8 luglio, Enrico Valeri, 31 anni, da dieci anni attivo collaboratore nella redazione di Voce della Vallesina e sulle scene del Social Opera ai teatri Pergolesi e Moriconi.
Il funerale, presieduto dal vescovo Gerardo, si svolgerà domani, giovedì 11 luglio alle 16.30 nella chiesa di San Giovanni Battista (San Filippo) di Jesi, in Corso Matteotti. La camera ardente è allestita nella Casa Funeraria Bondoni in via dell’Industria, 3 a Castelplanio. Preghiera del rosario oggi, mercoledì 10 luglio alle 18.

Così lo ricorda la sua redazione di Voce della Vallesina, il settimanale della diocesi

«Carissimo Enrico, non riusciamo a crederci che ora non verrai più ad aprire la redazione, non ci chiamerai più per nome, non ci ricorderai più le cose da fare e gli appuntamenti, i compleanni e gli onomastici.

La tua prima firma sul foglio di presenze, custodito gelosamente in archivio, risale al 26 gennaio 2009. Siamo stati in ufficio dieci anni insieme, tranne la breve pausa per la tua prima malattia, dopo otto anni, che ci ha preoccupati tantissimo ma dalla quale ne sei uscito rafforzato e con tanta voglia di  vivere. E poi prima il nuoto e poi il teatro. Padrone della scena, attento alla parte, ti abbiamo ammirato al teatro Pergolesi e al teatro Moriconi e le uniche volte in cui volevi il tuo nome sul giornale era proprio per gli annunci o le cronache di questi eventi culturali, l’ultimo per il Festival Pergolesi Spontini Social Opera del 28 settembre.

Enrico Valeri

E ci tenevi che ricordassimo sulle pagine di Voce questi avvenimenti culturali che ti vedevano protagonista insieme ai tuoi amici. Quante prove e quante emozioni prima di andare in scena. E poi l’abbraccio alla fine della recita, la soddisfazione evidente per l’apprezzamento del pubblico e dei tuoi cari.
Tantissimi i momenti che abbiamo condiviso in ufficio, tutti i tuoi compleanni con gli stagisti e i collaboratori della redazione e degli altri uffici diocesani, le cene di Natale e del “gruppo degli operai” con Vittorio, tutti i momenti di silenzio mentre il vescovo Gerardo registrava. E tantissime le tue premure, dal rito del caffè che ci lasciavi fare perché iniziassimo più in forma il lavoro, agli avvisi che scrivevi nei bigliettini sulle scrivanie per non farci dimenticare le scadenze.
Non riusciamo a guardare il tuo posto di lavoro vuoto, il dolore della tua assenza ci invade e nella nostra mente scorrono tanti perché. È dal mese di novembre che hai dovuto ricominciare a combattere contro la malattia, ci tenevamo in contatto con brevi telefonate o messaggi, l’ultimo per il tuo compleanno, il 18 giugno, a cui non sei riuscito a rispondere. Certo, non ti sei mai abbattuto, hai affrontato ogni difficoltà della vita con coraggio e determinazione, la stessa che hai imparato dai tuoi amatissimi genitori Rita e Gianni con i quali hai condiviso ogni momento e con i quali sei riuscito a instaurare un forte rapporto di fiducia che ti ha sempre sostenuto.
«Mi ci vuole altro tempo prima che passi del tutto, non dipende da me, mi dispiace ma dovete lavorare da soli!».
Ci proveremo a lavorare da soli, lo faremo nel tuo ricordo e custodendo nel nostro cuore quanto ci hai trasmesso. Sei stato un collaboratore fedele e importante per ciascuno di noi, per i giovani che sono passati in estate, per chi hai incontrato tutti i mercoledì mattina per le spedizioni, per chi portava articoli e foto e che si rapportava con te.
Grazie per la tua puntualità, per la tua spontaneità, per il tuo affetto, per la tua schiettezza. Quello che non andava bene lo facevi notare subito, eri il primo ad accorgerti se internet non funzionava o se c’erano altri problemi in ufficio.
Ma eri anche il primo a gioire per qualche bella notizia e i tuoi abbracci ci hanno scaldato il cuore in tanti momenti. Continua a starci vicino, carissimo Enry».
I tuoi colleghi della redazione di Voce
(Ai familiari di Enrico e ai colleghi di Voce sentite condoglianze da Qdm Notizie)
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