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Cronaca

JESI Cooss Marche, i lavoratori: «Riprendiamoci la dignità»

Il Covid mette in ginocchio la cooperativa che ha annunciato tagli di ferie, stipendio e tredicesima: in programma un presidio nella sede di Ancona

JESI, 24 giugno 2020 – Un presidio della Unione sindacale di base dei soci-lavoratori e delle socie-lavoratrici della Cooss Marche davanti agli uffici della cooperativa ad Ancona. Previsto per domani, 25 giugno, alle 14.30, l’appuntamento sarà l’occasione per chiedere di aprire un tavolo di discussione alla luce dei pesanti tagli annunciati.

«I soci-lavoratori e le socie-lavoratrici della Cooss Marche si sono trovati in questi giorni davanti ad un’imminente dichiarazione di “crisi” della cooperativa causata dall’emergenza Covid ancora in atto, crisi emersa soltanto all’ultimo minuto e che non è stata giustificata con la presentazione di dati chiari di cui poter prendere visione – si legge in una nota della Usb -. Il CdA ha invece presentato, in vista della votazione in assemblea dei soci il prossimo 30 giugno, alcune proposte di tagli che i lavoratori dovrebbero subire in prima persona, senza considerare che la metà dei dipendenti Cooss hanno già attraversato mesi difficili dal punto di vista salariale e così sarà ancora (auspicabilmente solo) fino a settembre».

I tagli riguardano due giorni di ferie e quattro di permesso dal mese di giugno 2020 al mese di dicembre 2021; la riduzione dello stipendio del 3,7%, dopo aver ricevuto in ritardo una parte degli adeguamenti previsti per il nuovo Ccnl, i quali verrebbero praticamente annullati a partire da settembre 2020 fino a dicembre 2021; il taglio della tredicesima per l’anno 2020, o in alternativa possibilità di riceverla sotto forma di prestito da restituire in 60 rate a partire da gennaio 2022.

«Questi tagli dovrebbero almeno in parte sopperire, sempre secondo il CdA, alla riduzione di fatturato che la cooperativa ha accumulato nel trimestre marzo-giugno per la mancata erogazione di servizi presso i Comuni appaltanti, e per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale per poter permettere ai lavoratori (seppur quasi sempre in modo inadeguato e insufficiente) di continuare a lavorare in sicurezza» prosegue la nota.

Una situazione inaccettabile per lavoratori e lavoratrici che «si sono trovati già a dover richiedere un Fis (Fondo d’Integrazione Salariale) molto misero per poter sopperire alle ore perse con i servizi scolastici o territoriali sospesi a partire dal mese di marzo, e che inoltre si ritrovano ora davanti all’agghiacciante prospettiva di non ricevere nemmeno l’integrazione salariale considerata la sospensione di molti servizi da qui fino a settembre».

E ancora: «Non ci sembra possibile perciò accettare una proposta che, seppur presentata come “sacrifici quasi impercettibili ma inevitabili per scongiurare il rischio che la cooperativa fallisca”, mette mano ai diritti fondamentali di lavoratori già in partenza sottopagati e sottotutelati, che nel frattempo rischiano anche di rimanere senza stipendio per l’intera estate».

(e.d.)

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