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Cronaca

JESI Covid-19, il gol più bello di Emanuele Pascucci: finalmente a casa (video)

Era ricoverato al “Carlo Urbani”, accolto dagli applausi di tutti i vicini

JESI, 8 aprile 2020Emanuele Pascucci è tornato a casa.

Età 51 anni, era ricoverato daun paio di settimane al Carlo Urbani per una polmonite da Covid-19, probabilmente infettato dal virus dopo un viaggio di lavoro.

Ora, convalescente, è di nuovo in famiglia.

E quando è sceso dall’ambulanza che lo ha portato a casa tutti i residenti della via dove abita erano affacciati alle finestre o dai balconi per tributargli un lungo applauso e una ovazione di affetto.

Lui che agli applausi e alle ovazioni era abituato quando da calciatore, anche di spessore e di qualità, vestiva la maglia della Jesina e mandava in gol i suoi compagni di squadra.

Pascucci è ovviamente felice.

«Ho passato giorni difficili e ho sofferto tanto – ci ha detto ma l’importante ora è essere a casa vicino ai miei familiari anche se in isolamento. Prima di uscire dal “Carlo Urbani” mi hanno fatto un tampone e nei prossimi giorni me ne faranno un altro. Se tutto sarà negativo ritornerò alla vita normale».

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Ci ha raccontato: «Per tre giorni ho avvertito i primi sintomi con febbre alta. Su suggerimento di mio padre (medico in pensione; ndr) abbiamo telefonato ai sanitari che mi hanno consigliato una lastra toracica. A quel punto il trasferimento immediato nel reperto di medicina dove sono stato ricoverato per tre giorni prima di essere trasferito all’Utic in cardiologia, in terapia semintensiva. Lì mi hanno messo il casco respiratore e per 5 lunghi giorni ho dovuto conviverci. Poi le cose miglioravano di giorno in giorno e successivamente sono stato trasferito nel reparto di pneumologia fino al ritorno a casa».

Le cure

«Sono stato trattato con Tocilizumab il farmaco sperimentale anti artrite noto per curare gli effetti collaterali dell’immonuterapia per le complicanze della polmonite da coronavirus e per ciò che mi riguarda mi sembra che abbia davvero funzionato».

«Adesso sto megliocontinua Emanuele – certo l’aria di casa è sempre l’aria di casa ma ancora c’è un percorso da affrontare e completerò le cure a domicilio». 

Un ringraziamento dovuto a tutti i medici e il personale infermieristico, paramedico e sanitario del “Carlo Urbani”:

«In particolareafferma Pascucci – al dott. Marco Candela, Resedi, Braconi, Balloni, Tardela, Brizzi, professionisti di qualità, e agli infermieri che con dedizione, professionalità e grande senso di umanità mi hanno seguito costantemente per tutta la mia degenza in ospedale. Davvero angeli custodi e grandi eroi, meritano gratitudine e riconoscenza!».

Infine un appello sincero che vale come raccomandazione: «Restiamo a casa».

Evasio Santoni

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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