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Cronaca

JESI Covid, il Tdm: «Stop alle visite in ospedale»

Pasquale Liguori, responsabile del Tribunale per i diritti del malato: «Occorrono altri posti letto per chi è colpito dal virus, rischio di una ulteriore covideria con sottrazione di ulteriori posti alle degenze»

JESI, 15 dicembre 2021Pasquale Liguori, responsabile cittadino del Tribunale per i diritti del Malato, torna a puntare l’attenzione sull’ospedale “Carlo Urbani” e sull’evoluzione della situazione contagi che non lascia sperare, al momento, nulla di buono.

Tanto che il nosocomio jesino, da oggi, informa Liguori, impone lo stop alle visite dei parenti

«La situazione dei contagi a Jesi sta peggiorando – sottolinea – , i pazienti ricoverati in area covid hanno superato il numero dei posti letto messi a disposizione nella Broncopneumologia e, a fronte di questo, la direzione dell’Av2 ha deciso attivare da subito  ulteriori 8 posti letto covid nella citata unità. A seguito di ciò ha anche disposto il trasferimento immediato dei pazienti “puliti” della Bpn in altre unità operative».

Perché l’ospedale di Jesi continua ad accogliere pazienti covid quando le altre strutture territoriali non lo fanno? E’ il quesito che pone Liguori chiamando in causa la direzione dell’Av2.

«Non condividiamo assolutamente la decisione della direzione di ampliare ulteriormente i posti letto covid – rimarca il responsabile del Tdm – , tra l’altro per accogliere pazienti non del nostro territorio, in quanto il piano pandemico prevede che, al salire dei contagi, una volta esaurita la capienza delle unità di malattie infettive, subentravano Jesi e Senigallia con l’apertura di aree covid. Fatto è, invece, che il nostro ospedale amplia ancora i posti letto covid mentre Senigallia è ancora covid free, oltre che Fabriano che, grazie a non so quale “magica protezione” lo è sempre stato dall’inizio della pandemia: peraltro c’è il rischio concreto che, se aumentano ancora i contagi dovremo aprire una ulteriore covideria, sottraendo ulteriori posti alle degenze».

Pasquale Liguori, responsabile Tribunale del Malato

«Noi diciamo basta a questo gioco al massacro, siamo stufi di subire questo accanimento nei confronti del nostro ospedale che implica peraltro tante conseguenze negative per la cittadinanza come per esempio quello che da oggi non si possono più visitare i ricoverati in ospedale, come quello di una riduzione dei ricoveri per altre patologie e quindi di un allungamento delle liste di attesa, come quello di dover portare in altre strutture i nostri anziani con pluripatologie che non trovano posto in reparto».

Il pronto soccorso dell’ospedale “Carlo Urbani”

Problemi, tanto per non cambiare, anche al pronto soccorso dove la situazione di criticità è evidente e che Liguori mette in evidenza.

«Ci chiediamo che ne pensa di tutto ciò il nostro Sindaco che tace di fronte a tutto ciò, ricordando ancora una volta la grave carenza di organico del nostro pronto soccorso che sta operando come una medicina interna piuttosto che una medicina di urgenza, in quanto è costretto a trattenere e a curare, con grande abnegazione, le patologie dei nostri anziani che sempre più numerosi arrivano li e che non riescono a trovare una sistemazione nei reparti».

(Redazione)

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