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Cronaca

Jesi Cultura, parole d’ordine: contemporaneità e programmazione

L’assessore Luca Brecciaroli: «Con pazienza e confronto potremo costruire un solido e organico quadro della situazione dandoci prospettive stimolanti»

Jesi, 13 agosto 2022Rischiava di essere un’estate insolita questa, per la città: non c’era un cartellone e non c’erano fondi. Boccata d’ossigeno il Festival Pergolesi Spontini ma una Jesi estate era attesa e doverosa.

Si è messo al lavoro sin da subito l’assessore alla cultura Luca Brecciaroli organizzando “Aria fresca”, manifestazione estiva che sin dalla prima serata ha raccolto un grande successo. Il Teatro ragazzi mancava a Jesi da tempo, come pure il cinema all’aperto.

Una lettura corretta della richiesta cittadina, si aspettava questo successo?

«Come noto non era stato organizzato a Jesi alcun cartellone estivo ed effettivamente i mesi di giugno e luglio sono stati piuttosto vuoti di iniziative, al contrario di buona parte delle altre città e cittadine dove la cosiddetta “estate della ripartenza” è stata segnata da decine di festival, concerti, spettacoli e quant’altro. Abbiamo potuto avviare la nostra attività amministrativa solamente a metà luglio, pertanto le possibilità di organizzare qualcosa erano scarse ma abbiamo raccolto la sfida. Ci siamo adoperati con grande impegno insieme al Sindaco e all’intera Giunta comunale e siamo riusciti a proporre alcuni eventi teatrali, cinematografici e musicali di buona qualità, a fronte di risorse scarse e tempi strettissimi. Il risultato ci soddisfa e la prima serata è stata una chiara manifestazione di un’esigenza ben presente in città. Abbiamo cercato di coniugare qualità facile, accessibilità per tutti e tutte, oltre alla scelta di proporre tutti gli eventi gratuiti (anche se con numero massimo di 200 spettatori per motivi di sicurezza): ciò per poter effettivamente vivere delle serate insieme, in maniera leggera ma al tempo stesso arricchente».

Quando la nuova Giunta si è presentata lei, relativamente alla sua delega, ha parlato di “contemporaneità”. Ci spiega questa visione?


«Ritengo che la nostra comunità debba accettare e cogliere la sfida di vivere in tempi complessi e confusi, per i quali sono necessari nuovi strumenti di decodifica e di accesso. Senza stimoli, ricerche, approfondimenti e strumenti culturali è oggi davvero difficile comprendere la complessità della nostra società e dei nostri tempi, oltre che recepire appieno l’enorme mole di suggestioni che ogni giorno ci bombardano. Credo, quindi, che la contemporaneità sia un approccio e un percorso che, partendo dalle solide radici della nostra storia e del nostro territorio, debba aprirsi al Novecento e all’oggi: solo così potremo cogliere la sfida di capire la complessità del quotidiano e del domani».

Altra parola chiave è “programmazione”: come si muoverà da qui in avanti?

«Alcuni dei principali obiettivi del nostro lavoro saranno, appunto, la programmazione e il coinvolgimento, sia del nostro ricchissimo tessuto associativo e artistico locale, sia di realtà esterne con le quali dialogare per potersi confrontare e crescere. Per la programmazione servono tempi e disponibilità: con pazienza e confronto potremo costruire un solido e organico quadro della situazione e darci prospettive, che possano essere il più possibile condivise e stimolanti, garantendo la crescita di tutta la nostra comunità. Sicuramente ci vorrà del tempo ma siamo già al lavoro».

Eleonora Dottori

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