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Cronaca

JESI Da più di due mesi a Torrette, Santiago continua la riabilitazione

Il padre Marcello racconta i progressi del giovane di origine jesina vittima di un gravissimo incidente in Thailandia

JESI, 10 dicembre 2020Prosegue la riabilitazione all’ospedale regionale di Torrette per Santiago Loccioni, il giovane di origine jesina vittima la scorsa estate di un gravissimo incidente in Thailandia che lo aveva paralizzato.

 

Costantemente assistito dai familiari, il padre Marcello in primis visto che il resto della famiglia vive in Svizzera, Santiago sta facendo progressi.

«Io lo vedo tutti i giorni – spiega il genitore -. Grazie alla Caritas che mi ha dato una stanza ad Ancona per permettermi di recarmi ogni giorno da lui. Il fratello Diego che lo vede più di rado abitando all’estero, lo ha trovato molto migliorato».

 

Santiago sta facendo il tapis roulant (foto in primo piano) con l’aiuto del personale sanitario della struttura ospedaliera e la cyclette per riprendere al meglio la funzionalità degli arti inferiori.

«Sta riprendendo – prosegue il padre -. Molto probabilmente a Natale starà qui in ospedale e andrà avanti con il lavoro, il medico dice che la terapia è importante e va seguita. Io sarò accanto a lui».

L’arrivo di Santiago a Torrette a fine settembre. Accanto a lui il padre Marcello

La vicenda di Santiago Loccioni ha tenuto la città col fiato sospeso per diversi mesi: il 20 giugno scorso aveva avuto un incidente in Thailandia dove si trovava per lavoro, a causa del quale era rimasto paralizzato.[nk_awb awb_type=”image” awb_image=”282404″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 150px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]

Da allora una serie di ostacoli, tra cui anche il virus covid-19, hanno complicato il rientro in Italia del giovane che è riuscito ad atterrare a Roma solo a fine settembre.

A raccontare la vicenda di Santiago è stato il padre Marcello Loccioni che non si è mai perso d’animo nonostante le numerose difficoltà: lo jesino ha mosso mari e monti per riavere a casa il figlio e consentirgli di curarsi adeguatamente.

 

Un impegno costante che gli è costato caro anche in termini economici: molte le spese da sostenere per consentire il rientro e soprattutto le cure in Thailandia, dove Santiago era stato sottoposto al primo intervento chirurgico.

«Sto cercando un lavoro – aggiunge – ho fatto tanti colloqui ma in tempo di covid non è facile trovare chi assume».

È importante, comunque, aiutare Marcello a trovare una occupazione che gli consenta con più tranquillità di continuare a sostenere e stare accanto al figlio Santiago.

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(e.d.)

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