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Cronaca

JESI Demolizione ex ospedale, con i mattoni si sono sgretolati anche i ricordi

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Le scritte sui muri delle stanze interne lasciate da chi vi ha lavorato, un addio che si è perso tra la polvere e le macerie

JESI, 3 maggio 2021 – Tra la polvere che si alza e i mattoni che si abbattono al suolo, il vecchio ospedale di Viale della Vittoria sta vivendo i suoi ultimi giorni in presenza.

L’aupicata demolizione della grande struttura è in fieri e il pensiero è rivolto soprattutto al cosa farne di quegli spazi che risulteranno liberi, a disposizione della città.

Tra tutto quello che viene ed è venuto giù, comunque, un posto lo occupano anche i ricordi. E quanti ricordi.

Nel bene e nel male fra quei muri sono passate generazioni di jesini e non solo, chi ci ha lavorato, chi ci è nato, chi ci si è curato, chi se n’è andato. E quante storie ci sarebbero da raccontare.

Insomma, il ciclo della vita è andato avanti per anni e lì si è consumato in una grande varietà di aspetti. Lo vedi e lo cogli, lo senti, da coloro che spesso si soffermano accanto alla recinzione del cantiere per seguire l’abbattimento, scattare qualche foto, e ricordare quell’ospedale nel pieno della sua operatività.

Una immagine o un video: in tanti hanno fatto sosta davanti alla struttura per fermare un ricordo da portare via.

Un ricordo, appunto, come quelle frasi scritte sui muri dell’ex reparto della Neurologia alla vigilia del trasferimento nella nuova struttura del “Carlo Urbani”, inaugurata nel 2014.

«Addio cara vecchia neuro: se stava meglio quando se stava peggio»; «Un pezzettino del nostro cuore rimarrà per sempre qui».

E gli autografi del personale sanitario che ha vissuto momenti di lavoro e di vita tra le mura del vecchio ospedale.

Che adesso non c’è più, come quei messaggi.

Pino Nardella – Eleonora Dottori

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